"Titolo": "CERVELLO E SISTEMA NERVOSO PERIFERICO",
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"Titolo": "ANGIOGRAFIA DIGITALE",
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"Titolo": "ANGIOSCINTIGRAFIA CEREBRALE",
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"Codice": "TDSN03",
"Titolo": "ANGIOGRAFIA O ARTERIOGRAFIA CEREBRALE",
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"Foto": "TDSN003A.jpg#TDSN003B.jpg#",
"Dida_Foto": "Angiografia cerebrale.\r\nSono ben visibili i vasi sanguigni che irrorano il cervello. \r\n#Angiografia cerebrale.\r\nMediante l'angiografia cerebrale è possibile visualizzare i vasi dell'encefalo. Nell'immagine sono evidenziate le diramazioni dell'arteria carotide interna. Fra gli esami invasivi l'angiografia cerebrale con contrasto iniettato attraverso un catetere transfemorale costituisce la tecnica più precisa ed affidabile, permettendo la visualizzazione precisa dei vasi extracranici, intercranici, e del circolo collaterale. \r\n#",
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"ID": 5,
"Codice": "TDSN04",
"Titolo": "ECO DOPPLER COLOR TRANSCRANICO",
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"Codice": "TDSN05",
"Titolo": "ELETTROENCEFALOGRAMMA",
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Attualmente, dopo un decennio di relativo accantonamento dovuto al mirabolante sviluppo della neuroradiologia (TAC e RMN), si sta assistendo ad un ritorno importante di questa metodica, \r\nche rimane l'unica (assieme alle SPECT/PET) a fornire informazioni \"funzionali\" dell'encefalo, anche grazie al massiccio ingresso dell'informatica nel campo della neurologia (EEG computerizzato). L'attività elettrica del cervello, prodotta dalla somma d'\r\nattività delle singole cellule cerebrali (neuroni) tramite un processo di natura fisico-chimica che comporta il passaggio di ioni sodio e potassio attraverso le membrane cellulari, rilevabile sulla superficie del cranio, presenta valori che si aggirano n\r\nell'ordine dei micronVolt: quindi per essere registrata e analizzata deve essere amplificata un milione di volte. Il segnale elettrico raccolto dagli elettrodi viene inviato tramite un cavo schermato ad una testina di amplificazione (attualmente n'esisto\r\nno in grado di trasformare immediatamente il segnale analogico in digitale) e poi inviato all'elettroencefalografo vero e proprio, il quale trascrive, per mezzo di penne scriventi, su carta che scorre a una velocità costante. Il tracciato così ottenuto è\r\n l'elettroencefalogramma vero e proprio, che è costituito da una successione di onde sinusoidali rappresentanti istante per istante la differenza di potenziale (in altre parole la variazione dell'attività elettrica) generata dai neuroni sotto agli elettr\r\nodi registranti. Secondo la frequenza, cioè il numero di onde che si succedono nel tempo di un secondo, che viene misurata in Hertz (Hz), si distinguono classicamente i quattro ritmi cerebrali: il ritmo delta (0-4 Hz), il ritmo theta (4-8 Hz), il ritmo a\r\nlfa (8-13 Hz) e il ritmo beta (13-30 Hz). Non ci soffermeremo sull'interpretazione del tracciato EEG, problema molto complesso e specialistico, diremo solo che oltre alla frequenza sono importanti l'ampiezza e la morfologia delle onde cerebrali\\par\r\nNegli ultimi anni si è assistito a un massiccio ingresso dell'informatica nel campo della neurofisiologia e, grazie all'utilizzo di computer sempre più veloci e potenti, siamo attualmente in grado di registrare, tramite apposita c\r\nonversione del segnale analogico in segnale digitale, un normale elettroencefalogramma, anche di durata prolungata, su di un computer. L'EEG computerizzato permette di analizzare tramite un'equazione matematica (trasformata di Fourier) delle sequenze di \r\nonde del normale EEG, preventivamente selezionate dall'elettroencefalografista, e di assegnare a ogni frequenza una definita quantità, chiamata potenza: si ottiene cosi lo spettro di potenza di ogni derivazione. In questo modo si può calcolare per ogni f\r\nrequenza del tracciato EEG una particolare potenza cui vengono assegnati colori arbitrari permettendo la ricostruzione di mappe che specificano la distribuzione superficiale delle varie onde cerebrali. Tale procedimento è molto utile per mettere in evide\r\nnza delle anomalie minime che non sono rilevabili con la normale ispezione visiva. \\par\r\nL'EEG varia con l'età soprattutto dalla nascita fino all'adolescenza, per poi rimanere stabile fino all'età adulta e modificarsi di nuovo, an\r\nche se in maniera minore che nell'infanzia, durante la senilità. E' quindi un esame indispensabile dove si voglia seguire la maturazione cerebrale. L'utilità dell'EEG deriva soprattutto dal fatto che rimane l'esame d'elezione per ottenere informazioni sullo stato funzionale del nostro cervello, essendo in primo luogo indispensabile nello studio delle epilessie, negli stati di alterazione della coscienza e nel coma.\\par\r\nLa rilevazione avviene tramite degli elettrodi costituiti da placchette d'argento che vengono fissati alla superficie del cranio per mezzo di cuffie elastiche, predisposte per mantenere un giusto posizionamento e una precisa equidistanza (stabilita da normati\r\nve internazionali) tra i vari elettrodi. Per eventuali registrazioni prolungate e/o in sonno si usano invece degli elettrodi a coppetta che vengono applicati con una colla (collodio), cosi da essere più stabili e permettere maggior libertà di movimento d\r\nel capo. Generalmente si usano per l'esame standard diciotto elettrodi registranti più un elettrodo di terra; secondo il bisogno gli elettrodi possono variare da un minimo di 8-10 (come nelle rianimazioni) fino a 40 e oltre nelle registrazioni in ambient\r\ne neurochirurgico.\\par\r\nLa registrazione, che viene eseguita ponendo il soggetto in un ambiente tranquillo e silenzioso, comodamente seduto su una poltrona o sdraiato su un letto, chiedendogli di rilassarsi con gli occhi chiusi, consta di tre fasi fondam\r\nentali: una fase basale, in cui il soggetto viene invitato solamente ad aprire e chiudere gli occhi e/o a muovere gli arti, che non dovrebbe durare meno di 10-15 minuti; una fase definita di iperventilazione (iperpnea = HP), in cui viene richiesto al sog\r\ngetto di respirare molto profondamente a una velocità costante (circa 15 atti/min) di durata tra i 3 e i 5 minuti; e infine una fase in cui viene posta davanti agli occhi del soggetto (sempre chiusi) una lampada stroboscopica che lampeggia con frequenze \r\nvariabili (stimolazione luminosa intermittente = SLI).\\par\r\nIn un soggetto adulto normale rilassato e a occhi chiusi in stato di veglia si registra un'attività nelle frequenze del ritmo alfa prevalentemente sulle regioni posteriori, che scompare o si attenua all'apertura degli occhi.\\par",
"Dida_Foto": "Brain Mapping.\r\nNella foto in alto a sinistra, l'EEG computerizzato permette di analizzare sequenze di onde del normale EEG, prevalentemente selezionate dall'elettroencefalografista, e di assegnare a ogni frequenza una definita quantità, chiamata potenza: si ottiene così lo spettro di potenza di ogni derivazione cui vengono assegnati colori arbitrari che permettono la ricostruzione di mappe (brain mapping) le quali specificano la distribuzione superficiale delle varie onde cerebrali.\r\n\r\n#Ritmi cerebrali.\r\nRappresentazione schematica dei diversi ritmi cerebrali indicati convenzionalmente con lettere dell'alfabeto greco: il ritmo alfa (10 onde al secondo), il ritmo beta (18 onde al secondo), il ritmo theta (5 onde al secondo), il ritmo delta (3 onde al secondo).\r\n\r\n#Elettroencefalogramma.\r\nTracciato elettroencefalografico (EEG) normale con il corretto posizionamento degli elettrodi epicutanei.\r\n\r\n\r\n#",
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{
"ID": 7,
"Codice": "TDSN06",
"Titolo": "ELETTRONEUROGRAFIA ED ELETTROMIOGRAFIA (EMG)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx13455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 ELETTRONEUROGRAFIA ED ELETTROMIOGRAFIA\\par\r\n(studio della conduzione nervosa)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx285\\tx13455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'unità motoria rappresenta l'unità funzionale fondamentale e più piccola del muscolo: un impulso che percorre una fibra nervosa di moto, infatti, determina necessariamente l'eccitamento di tutte le fibre muscolari dell'unità. Sono appunto le variazioni \r\ndi potenziale che si producono a livello delle singole unità motorie che vengono registrare in elettromiografia, che significa letteralmente registrazione dei fenomeni elettrici del muscolo. Un elettrodo ad ago inserito in un muscolo completamente rilassato non registra, in condizioni normali, nessuna forma d'attività elettrica. Se però noi invitiamo il soggetto a contrarre molto debolmente il muscolo, vediamo comparire, sull'oscillografo, un'oscillazione più o meno ampia, con una certa forma e durata, che si ripete con una determinata frequenza; quest'oscillazione esprime le variazioni di potenziale elettrico che occorrono a livello delle fibre muscolari dell'unità motoria che per prima è entrata in azione.\\par\r\nIl fenomeno della sommazione temporale si manifesta con un aumento della frequenza di comparsa, nell'unità di tempo, dei potenziali corrispondenti all'unità motoria. Durante la contrazione debole si registrerà un tracciato costituito da poche oscillazioni, ben distinte le une dalle altre, corrispondenti ai potenziali di una o alcune un\r\nità motorie (cosiddetto tracciato semplice o di singole oscillazioni). Durante la contrazione di media intensità, il tracciato sarà costituito da numerose oscillazioni, non più ben riconoscibili nella loro individualità e quindi non facilmente distinguibili tra loro, corrispondenti ai potenziali elettrici di numerose unità motorie (cosiddetto tracciato di transizione o intermedio). Durante la contrazione massima infine il tracciato è costituito da numerosissime oscillazioni, che interferiscono fra loro \r\ne non sono più assolutamente riconoscibili nella loro individualità, corrispondenti ai potenziali di un gran numero d'unità motorie (cosiddetto tracciato d'interferenza).\\par\r\nLa stimolazione elettrica del nervo consente poi di determinare la velocità di\r\nconduzione delle fibre nervose motorie. A questo scopo é necessario stimolare il nervo in due punti: uno più vicino e l'altro più lontano dal muscolo. E' evidente che lo stimolo applicato nel punto più vicino provoca la contrazione, e quindi la comparsa\r\ndel potenziale elettrico, prima dello stimolo applicato nel punto più lontano: infatti, il percorso che l'impulso elettrico deve compiere è minore nel primo che nel secondo caso. Conoscendo il tempo che intercorre tra l'applicazione dello stimolo nell'u\r\nno e nell'altro punto e la comparsa del potenziale muscolare e la distanza tra i due punti diventa possibile misurare la velocità di conduzione delle fibre nervose.\\par\r\nL'elettromiografia studia inoltre la contrazione muscolare provocata dalla stimolazione elettrica del nervo. L'ampiezza del potenziale di risposta muscolare alla stimolazione elettrica del nervo con intensità massimale è dunque proporzionale al numero d'unità motorie attivabili, cioè pienamente \r\nefficienti.\\par\r\nQuesto doppio esame permette di stabilire con precisione l'origine e la sede di un disturbo motorio e in genere viene prescritto in caso di \"affaticamento anormale\" di un gruppo muscolare, spontaneo o a seguito di un trauma. \\par In diverse malattie d'interesse neur\r\nologico l'elettromiografia consente di giungere con assoluta certezza ad una diagnosi esatta. Soprattutto importanti sono i dati che questa tecnica consente di ottenere nelle paralisi (o nelle paresi = paralisi parziali) muscolari nelle quali, il semplic\r\ne esame clinico non permette sovente di arrivare ad una diagnosi sicura.\\par\r\nUna paralisi o paresi muscolare può, infatti, essere dovuta a lesioni del sistema nervoso o a malattie primitive del muscolo. Specialmente difficile può riuscire, sul piano cli\r\nnico, la distinzione tra paresi da lesioni del neurone motore periferico (costituito dalla cellula del tronco encefalico o delle coma anteriori del midollo spinale e dalla fibra che da essa si diparte) e paresi da lesioni muscolari primitive: ebbene, con\r\n l'esame elettromiografico possiamo distinguere in modo assolutamente certo l'una paresi dall'altra.\\par\r\nNelle lesioni del motoneurone periferico, a livello della cellula o della fibra (cioè del tronco nervoso), il numero d'unità motorie che possono ess\r\nere attivate (sia dalla volontà sia dalla stimolazione elettrica) è sempre ridotto in modo più o meno grave. Se per esempio un nervo viene interrotto totalmente (da una ferita, per esempio) ne consegue la paralisi completa del muscolo: nessun impulso può\r\n arrivare alle fibre muscolari e quindi nessun potenziale d'unità motoria può essere registrato né durante i tentativi di movimenti volontari né con la stimolazione elettrica del nervo. Se invece il nervo è interrotto soltanto in parte si avrà una diminu\r\nzione ma non un'abolizione della forza di contrazione del muscolo: una certa quota di fibre muscolari, infatti, quelle innervate dalle fibre nervose risparmiate dalla lesione, sono ancora perfettamente funzionanti e possono essere attivate sia dalla volo\r\nntà sia dalla stimolazione elettrica. Esse però sono in numero inferiore rispetto alla norma; quando perciò invitiamo il soggetto a contrarre il muscolo con la massima energia non otterremo un tracciato d'interferenza, come accadrebbe nel normale, ma un \r\ntracciato con pochi potenziali (tracciato semplice o, al massimo, di transizione) Analogamente, con la stimolazione elettrica del nervo otterremo un potenziale meno ampio del normale: esso risulta, infatti, dalla sommazione dei potenziali soltanto di poc\r\nhe unità; anche la velocità di conduzione delle fibre nervose può risultare diminuita. \\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Uno stesso grado di paresi muscolare secondo che sia di natura neurogena o miogena darà reperti elettromiografici diversissimi.\r\n Il più caratteristico è rappresentato dall'aspetto del tracciato durante la contrazione volontaria: un quadro di singole oscillazioni (o di transizione) nelle paresi neurogene, un quadro d'interferenza nelle paresi miogene.\\par\r\nL'elettromiografia si ri\r\nvela molto importante anche per la diagnosi di miastenia; in questa malattia la stimolazione del nervo, quando venga eseguita con determinate modalità, provoca una spiccata diminuzione dell'ampiezza del potenziale muscolare.\\par\r\n\\pard\\tx285\\tx13455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Un'indicazione frequente è la sciatica, per stabilire il livello ed il grado di lesione che l'ha provocata, per esempio un'ernia del disco tra la quarta e la quinta vertebra lombare.\\par\r\nL'esame non esige preparazioni particolari; un ago molto fine viene inserito nel gruppo muscolare che si desidera studiare. S'impiegano degli elettrodi ad ago. Essi sono costituiti da un sottile filam\r\nento di platino, isolato su tutta la sua lunghezza meno che alla punta e posto entro una cannula d'acciaio (simile ad un comune ago per iniezioni): vengono registrate le differenze di potenziale elettrico tra la punta del filamento derivante, che affiora\r\n all'estremità della cannula, e la superficie esterna della cannula. I potenziali elettrici così derivati vengono poi opportunamente amplificati (per mezzo d'amplificatori) e possono quindi essere osservati su di un oscillografo a raggi catodici ed event\r\nualmente fotografati: si ottiene in tal modo il tracciato elettromiografico o elettromiogramma.\\par\r\n\\pard\\tx315\\tx13455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'elettromiografia si svolge in tre tempi: registrazione delle onde sul muscolo a riposo, poi dopo una contrazi\r\none progressiva, infine durante una contrazione continua.",
"Foto": "TDSN006.jpg#",
"Dida_Foto": "Elettromiografia.\r\nL'elettromiografia è un esame strumentale nel quale un elettrodo sottile ad ago viene inserito in un ventre muscolare allo scopo di registrare l'attività elettrica di svariate fibre muscolari. L'attività elettrica è quindi evidenziata sullo schermo di un oscilloscopio e può essere riprodotta acusticamente attraverso un altoparlante. \r\nA,B,C, tracciati elettromiografici registrati durante la contrazione volontaria di un muscolo normale; D,E, stimolazione elettrica del nervo ulnare del gomito (D), e al polso (E), e derivazione del potenziale elettrico dai muscoli dell'eminenza ipotenare (particolare formazione del palmo della mano in corrispondenza del mignolo) nel soggetto normale; F, G, tracciati elettromiografici patologici registrati durante la contrazione volontaria di muscoli colpiti da paresi dovuta rispettivamente a polineurite (F), e distrofia muscolare progressiva (G).\r\n\r\n#",
"Movie": "@",
"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 8,
"Codice": "TDSN07",
"Titolo": "ESAMI COMPLEMENTARI ",
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"ID": 9,
"Codice": "TDSN07A",
"Titolo": "PEA (POTENZIALI EVOCATI UDITIVI)",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri15 \\f1 \\cf16 PESS (Potenziali Evocati Somato Sensoriali)\\par\r\n\\par\r\nAttraverso la stimolazione di un nervo periferico, ad esempio il nervo mediano, si esplora la conduzione dei nervi periferici; lo stimolo, lungo le vie afferenti sensitive, giunge alla corteccia sensoriale controlaterale e, durante il suo percorso, pu├▓ essere registrato da elettrodi sensitivi posti sopra la clavicola, sul collo in corrispondenza del tronco cerebrale a livello della giunzione cervico-pont\r\nina e sul cuoio capelluto a livello della corteccia sensoriale controlaterale.\\par",
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"ID": 11,
"Codice": "TDSN07C",
"Titolo": "PEV (POTENZIALI EVOCATI VISIVI)",
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"ID": 12,
"Codice": "TDSN08",
"Titolo": "MIELOCISTERNOGRAFIA",
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"ID": 13,
"Codice": "TDSN09",
"Titolo": "MIELOGRAFIA E RADICOLOGRAFIA",
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"ID": 14,
"Codice": "TDSN010",
"Titolo": "PET (POSITRON EMISSION TOMOGRAPHY)",
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"Foto": "TDSN010.jpg#",
"Dida_Foto": "Tomografia a emissione di positroni (PET).\r\nQuesta metodica diagnostica consente di “fotografare” il cervello con il computer, in modo da evidenziarne le parti in attività, che appaiono colorate in rosso. Una persona con gli occhi aperti ha il centro della visione attivato (A); se segue più cose in movimento, l'attività del centro della visione aumenta (B); chi ascolta una melodia attiva l'emisfero destro (C); chi deve coordinare vari movimenti del corpo, mette in azione le zone motorie del cervello (D).\r\n#",
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{
"ID": 15,
"Codice": "TDSN011",
"Titolo": "PUNTURA LOMBARE (RACHICENTESI)",
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"Foto": "TDSN011.jpg#",
"Dida_Foto": "Puntura lombare o rachicentesi.\r\nSedi e modalità di esecuzione della puntura del canale vertebrale. Deve essersi rilevata l'inclinazione che l'ago assume per poter penetrare nel canale vertebrale. Puntura sottocipitale: si pratica in corrispondenza della cerniera craniovertebrale. La manovra si prefigge di penetrare con l'ago negli spazi subaracnoidei a livello della cisterna magna, posteriormente al midollo cervicale; puntura fra II e III vertebra toracica: l'ago ha una direzione obliqua dal basso verso l'alto; puntura fra VII e VIII vertebra toracica: l'inclinazione dell'ago è più accentuata rispetto alla precedente per poter passare fra le apofisi spinose che a questo livello hanno inclinazione più marcata; puntura tra IV e V vertebra lombare: l'ago è mantenuto in posizione quasi orizzontale e viene fatto passare in questo punto in quanto gli spazi interspinoso e interlaminare raggiungono la maggio ampiezza.\r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par La risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella \r\nmeno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi di idrogeno, praticamente ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Non vengono impiegate radiazioni ionizzanti. Le immagini sono ottenute attraverso un complesso processo di interazione fra i nuclei degli atomi di idrogeno, che è l'elemento più rappresentato nei tessuti biologici, e i campi magnetici esterni. Un c\r\nampo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita agisce sui nuclei di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete, esattamente come la limatura di ferro intorno a una calamita. Opportuni impuls\r\ni di radiofrequenza permettono di variare spesso l'orientamento dei nuclei che, al cessare di ogni impulso, tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. Così facendo \"risuonano\", cioè emettono un debolissimo segnale a frequenza caratteristica\r\n detto \"segnale di risonanza\". Captato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. L'indagine è innocua \r\nperché non utilizza raggi X; è estremamente versatile e fornisce immagini nitidissime e preziosissime dal punto di vista diagnostico.\\par\r\nLe immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle d\r\nella tomografia computerizzata, con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. La metodica si rivela quindi preziosa per le strutture in fossa posteriore e per il midollo spinale ed è particolarmente sensibile per sv\r\nelare le lesioni demielinizzanti nella sclerosi multipla. Si può anche visualizzare l'encefalo in diversi piani. Le zone di segnale alterato non sono però patognomoniche di specifiche malattie. Offre delle immagini del corpo per sezioni, unicamente ad in\r\nformazioni fisiche e chimiche sui differenti tessuti che lo costituiscono.\\par",
"Foto": "TDSN012A.jpg#",
"Dida_Foto": "Risonanza Magnetica Nucleare (RMN).\r\nGlioblastoma (tumore maligno delle cellule gliali) dellΓÇÖemisfero cerebrale destro, evidenziato dalla RMN (risonanza magnetica nucleare). Le sezioni riportate mostrano tre livelli della lesione progressivamente pi├╣ vicini alla superficie del cranio: A, livello pi├╣ profondo; B, medio; C, il pi├╣ superficiale.\r\n#",
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{
"ID": 17,
"Codice": "TDSN013",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA CEREBRALE",
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"ID": 18,
"Codice": "TDSN014",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA DA PERFUSIONE CEREBRALE",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 SPECT (Single Photon Emission Computed Tomography)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx210\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La SPECT, (tomografia radioisotopica ad emissione di fotoni), è\r\n una tecnica diagnostica che fornisce, grazie a calcoli matematici, un'immagine tridimensionale della distribuzione che ha nei vari organi un isotopo radioattivo introdotto nel corpo. Gli isotopi usati nella SPECT (iodio, cripton e xenon) emettono raggi gamma (fotoni singoli). Il metodo serve a diagnosticare lesioni interne e a stabilire il comportamento nell'organismo di una sostanza (biologica o farmacologica) che sia stata \"marcata\" con un isotopo.",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 TAC (Tomografia Assiale Computerizzata)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La tomografia assiale computerizzata (TAC) è una tecnica radiologica che permette la visualizzazione \r\ndelle strutture intracraniche in diverse intensità di grigio secondo la loro densità: l'osso è radiodenso e di colore bianco, il liquor è radiotrasparente di colore nero, il tessuto cerebrale appare di colore grigio, con diverse intensità. Il principio è lo stesso impiegato per le comuni radiografie: i diversi tessuti hanno diversi coefficienti d'assorbimento dei raggi X. Nella TAC vengono calcolati gli spettri d'assorbimento relativi ad ogni unità di volume (o pixel) all'interno del cranio e viene ricostruita dal calcolatore un'immagine che può essere proiettata su uno schermo o fotografata come una comune radiografia.\\par\r\nGeneralmente si procede ad un esame senza contrasto, ma è possibile anche ripetere l'esame dopo iniezione di un mezzo di contrasto intravenoso: alcune condizioni d'alterazione tessutale, infatti, divengono più evidenti perché assumono il contrasto, sia per vascolarizzazione aumentata sia per alterazione della barriera emato-encefalica.\\par\r\nUn limite dell'indagine TAC è legato agli artefatti che sorgono presso le pareti ossee, come avviene per la fossa posteriore.\\par\r\nI criteri di valutazione diretti delle immagini patologiche si basano sulla presenza d'iperdensità (da sangue stravasato, calcificazioni, aumento della cellularità) e d'ipodensità (da edema del tessuto, necrosi), i criteri indiretti sugli spostamenti delle strutture anatomiche, come i ventricoli.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 TAC VERTEBROMIDOLLARE. \\par Con la TAC vertebromidollare si possono studiare con precisione anche le strutture del rachide e del canale vertebrale, con informazioni molto utili in patologia traumatica, spondiloartrosica, tumorale e malformativa. Anche in questo caso un limite è costituito dagli artefatti provocati dalla vicinanza delle ossa vertebrali.\\par",
"Foto": "TDSN016.jpg#",
"Dida_Foto": "Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) vertebromidollare.\r\nCon la TAC vertebromidollare si possono studiare con precisione le strutture del rachide e del canale vertebrale, con informazioni molto utili in patologia traumatica, spondiloartrosica, tumorale e malformativa. Questo tipo di indagine è dirimente per la diagnosi di ernia del disco vertebrale come documentano queste immagini (di cui, nella prima in alto, sono indicati i piani esaminati).\r\n#",
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"ID": 21,
"Codice": "TDAC0",
"Titolo": "CUORE E VASI SANGUIGNI",
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"Titolo": "ANGIO RM (ANGIOGRAFIA MEDIANTE RISONANZA MAGNETICA)",
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"Vedi_Anche": "ARTERIE 10106#ARTERIE E VENE: LA DISTRIBUZIONE 10110#"
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"Codice": "TDAC02",
"Titolo": "ANGIOCARDIOGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "COMUNICAZIONI INTERATRIALI E CANALE ATRIO-VENTRICOLARE 21477#COMUNICAZIONE INTERVENTRICOLARE 21480#"
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{
"ID": 24,
"Codice": "TDAC03",
"Titolo": "ANGIOGRAFIA DIGITALE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ANGIOGRAFIA DIGITALE\\par\r\n\\par\r\nAngiografia digitale, angiografia computerizzata, angiografia a sottrazione d'immagine sono sinonimi che indicano una nuov\r\na metodica d'indagine radiologica, recentemente entrata nell'uso clinico grazie all'applicazione di complicati strumenti informatici ai tradizionali apparecchi radiografici.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 In pratica si scatta una prima radiografi\r\na alla zona da esaminare, che è tenuta in memoria dal computer ed è detta \"maschera\". Successivamente s'inietta il mezzo di contrasto per via endovenosa e si scattano altre immagini. A questo punto il calcolatore sottrae dalle immagini con contrasto la \"\r\nmaschera\", in altre parole tutte le immagini delle parti ossee e delle parti molli. In questo modo l'immagine finale rappresenta unicamente le parti cardiovascolari che si vogliono studiare ed è priva di tutte le parti circostanti che spesso la offuscano\r\n e la rendono meno chiara.\\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\nL'angiografia digitalizzata, fornisce una radiografia delle arterie\r\n per semplice iniezione endovenosa.\\par\r\n\\pard\\tx195\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Questa tecnica quindi comporta dei grossi vantaggi: innanzi tutto la quantità del mezzo di contrasto necessaria è molto ridotta rispetto a quella utilizzata per le arterio\r\ngrafie tradizionali.\\par\r\nInoltre il mezzo di contrasto può essere iniettato per via endovenosa, senza che la sua diluizione comporti un'eccessiva perdita in potere di definizione.\\par\r\nIndubbiamente però la metodica non è così attendibile come l'arterio\r\ngrafia diretta e necessita di pazienti che abbiano la volontà di collaborare. E' molto importante, infatti, che il paziente stia assolutamente fermo, e le due immagini (maschera e contrasto) siano riprese nella identica posizione.\\par\r\nIn ogni caso la bassa invasività e la facilità d'esecuzione rendono l'angiografia digitale preferibile in molti casi, soprattutto nei controlli postoperatori d'interventi chirurgici cardiovascolari.\\par",
"Foto": "@",
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"Vedi_Anche": "IPERTENSIONE 21468#"
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"ID": 25,
"Codice": "TDAC04",
"Titolo": "ARTERIOGRAFIA DEGLI ARTI INFERIORI",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ARTERIOGRAFIA DEGLI ARTI INFERIORI\\par\r\n\\par\r\nTecnica di indagine radiologica della morfologia di un'arteria e dei suoi rami, attuata mediante l'introduzione nell'arteria stessa di una sostanza opaca ai raggi X. L'introduzione in arteria del mezzo di contrasto radiologico (soluzione di composti organici dello iodio) pu\\'f2 avvenire direttamente mediante puntura dell'arteria attraverso la cute, con un ago adatto, oppure indirettamente. In tal caso, utilizzando una tecnica specifica, viene introdotto in un'arteria di calibro sufficiente un sottile catetere (che pu\\'f2 essere poi sospinto con manovre opportune nel ramo arterioso che si vuole studiare: a. selettiva) raccordato ad una siringa. Il mezzo di contrasto viene poi introdotto a pressione nell'arteria mentre vengono scattate radiografie in rapida sequenza con un'adatta apparecchiatura detta seriografo. La tecnica arteriografica consente l'identificazione del punto di origine e del decorso delle arterie, delle anomalie di calibro e di numero, della loro patologia (trombosi, embolie, aneurismi, ematomi ecc.), del loro stato funzionale. \r\nIn particolare, l'arteriografia degli arti inferiori, viene prescritta in caso di sospetta arteriopatia o trombosi acuta.",
"Foto": "TDCV020.jpg#",
"Dida_Foto": "Arteriografia degli arti inferiori.\r\nL'arteria femorale è ostruita per cui si sviluppa una fitta rete di vasi collaterali (foto al centro). A destra, arteriografia realizzata con puntura diretta nell'aorta. \r\n#",
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"ID": 26,
"Codice": "TDAC05",
"Titolo": "CATETERISMO CARDIACO (DESTRO E SINISTRO)",
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Nel cateterismo cardiaco destro la sonda viene introdotta in una vena isolata chirurgicamente (in genere una vena del gomito) e fatta risalire sotto controllo radiologico nella vena cava superiore, nell'atrio destro e di qui nel ventricolo destro e nell'arteria polmonare, sino alle sue diramazioni pi\\'f9 periferiche. Nel cateterismo cardiaco sinistro il catetere viene di solito introdotto nell'arteria femorale o in un'arteria del braccio e da qui spinto nell'aorta e nel ventricolo sinistro (via arteriosa retrograda). In genere i rilievi che si traggono dal cateterismo cardiaco sono lo studio della forma e del volume delle cavit\\'e0 cardiache, l'evidenziazione di comunicazioni abnormi fra le cavit\\'e0 cardiache destra e sinistra, la misurazione della pressione esistente nelle cavit\\'e0 del cuore e nei grossi vasi, la registrazione dei fenomeni sonori intracavitari. In corso di cateterismo cardiaco possono inoltre essere eseguiti esami radiologici del cuore mediante introduzione nel suo interno di mezzi di contrasto radioopachi (angiocardiografia ) e possono essere messi in situ elettrodi stimolanti in caso di gravi turbe del ritmo cardiaco. \r\nControindicazioni al cateterismo cardiaco sono: stato di scompenso, recente infarto miocardico, aritmie gravi. Le complicazioni dell'intervento sono locali (trombosi delle vene del braccio) o generali (insorgenza di aritmie, sincopi, lesioni dell'endocardio, ipertermia).\r\nPossiamo distinguere i dati in due categorie: topografici e fisiopatologici.\\par\r\nDATI TOPOGRAFICI: PERCORSI ANORMALI. Il tragitto del catetere nella sua progressione nelle cavità ca\r\nrdiache e nei grossi vasi può, già da solo, essere indicativo per la documentazione diretta di molte alterazioni anatomiche, fra le quali citiamo la presenza di una vena cava superiore sinistra anormale persistente (doppia vena cava), lo sbocco diretto d\r\ni una vena polmonare nella vena cava superiore o nell'\\cf17 \\ATXht80000 atrio\\cf16 \\ATXht0 destro invece che nell'atrio sinistro, l'esistenza di un difetto del setto interventricolare e di quello interatriale. In quest'ultimo caso la sonda può passare i\r\nn una vena polmonare, per lo più a sinistra. Il passaggio del catetere dal \\cf17 \\ATXht80000 ventricolo\\cf16 \\ATXht0 destro nell'\\cf17 \\ATXht80000 aorta\\cf16 \\ATXht0 dimostra che l'aorta è a cavallo sul setto interventricolare o addirittura che l'aorta\r\n si trova nel ventricolo destro (destroposizione aortica). Quando il catetere, arrivato fino al tronco dell'arteria polmonare, penetra nell'aorta discendente toracica, si ha la prova della presenza di una finestra aorto-polmonare o della persistenza del \\cf17 \\ATXht9620 dotto di Botallo\\cf16 \\ATXht0 . Quando il catetere, giunto in cavità ventricolare destra, entra nel ventricolo sinistro, si è davanti a un difetto del setto interventricolare.\\par\r\nDATI FISIOPATOLOGICI: LE PRESSIONI, IL DOSAGGIO DELL'OSSIG\r\nENO. Il cateterismo cardiaco serve anche per registrare nelle diverse cavità le curve pressorie. Lo studio dei valori massimi e minimi delle pressioni ha molta importanza per la diagnosi delle cardiopatie e per le indicazioni operatorie. A vari livelli p\r\noi si prelevano campioni di sangue su cui sono eseguiti gli esami ossimetrici (cioè i dosaggi di ossigeno).\\par\r\nE' così è possibile non solo individuare l'eventuale presenza di abnormi comunicazioni intracardiache, ma anche determinare la sede esatta di\r\n tali comunicazioni, nonché la direzione della corrente del sangue e l'entità dello shunt.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Sia nell'ambito delle cardiopatie congenite sia in quello d\r\nelle cardiopatie acquisite il cateterismo cardiaco offre i dati più interessanti e decisivi non solo ai fini diagnostici, ma anche a quelli dell'indicazione operatoria.\\par\r\n\\pard\\tx420\\tx3195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Di pari passo con la chirurgia del cuor\r\ne, il cateterismo cardiaco si è notevolmente perfezionato nel corso di questi ultimi anni ed è diventato un necessario esame complementare per ogni paziente che deve subire un intervento al cuore.\\par\r\nPertanto il cateterismo consente:\\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 - lo studio del percorso del catetere nel cuore e nei grossi vasi;\\par\r\n- la registrazione delle pressioni intracardiache e intravasali;\\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\li135\\ri-15\\fi-135\\ATXbrdr0 - la determinazione del contenuto in ossigeno \r\ndei campioni prelevati nei diversi punti delle cavità cardiovascolari;\\par\r\n- la registrazione delle curve di diluizione di sostanze coloranti che sono state introdotte nelle cavità cardiovascolari, per valutare le varie anomalie del deflusso sanguigno;\r\n\\par\r\n\\li0\\fi0 - la registrazione elettrocardiografica e fonocardiografica intracavitaria;\\par\r\n\\li135\\fi-135 - la rappresentazione radiografica delle cavità cardiovascolari mediante introduzione di mezzo di contrasto (preparati iodati) ed esecuzione rapi\r\nda di radiogrammi in serie (angiocardiografia) o di cineradiogrammi (cinecardiografia).\\par\r\n\\pard\\tx420\\tx2145\\ATXts0\\li0\\ri-15\\fi0\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 CATETERISMO VENOSO O DESTRO. Nel cateterismo venoso bisogna scegliere una vena per introdurvi il catetere: la scelta varia secondo il tipo di cardiopatia e l'età del malato. In genere si preferisce la vena femorale o, più raramente una grossa vena del braccio, nel neonatosolitamente si introduce la sonda nella vena ombelicale. L'esposizione della vena è eseguita in anestesia locale, riservando l'anestesia generale ai pazienti al di sotto dei 5 anni e ai soggetti emotivi. La vena è sollevata mediante due fili di catgut e su di essa si esegue una legatura, a valle della quale si pratica, sulla vena stessa, una piccola incisione attraverso cui si introduce la punta del catetere per la lunghezza di qualche centimetro. La progressione della sonda nel sistema venoso deve ess\r\nere continuamente controllata sullo schermo radioscopico o televisivo e deve avvenire con spostamenti lenti e delicati, senza manovre brusche e incontrollate. A ogni resistenza, il catetere deve essere leggermente ritirato e quindi sospinto nuovamente mo\r\ndificandone l'orientamento per non rischiare di perforare la parete venosa.\\par\r\nIl catetere penetra attraverso la vena cava superiore o attraverso quella inferiore (secondo, appunto, la vena che è stata usata per l'introduzione della sonda) nell'atrio d\r\nestro, progredisce nel ventricolo destro, quindi nell'arteria polmonare fino a bloccarsi in un ramo polmonare periferico.\\par\r\nCATETERISMO ARTERIOSO O SINISTRO. Il cateterismo sinistro o arterioso è eseguito in genere per via arteriosa retrograda: l'intr\r\noduzione della sonda può effettuarsi dall'arteria carotide, dall'omerale dalla femorale, dalla radiale. Si pone un laccio di catgut a valle e un altro uguale a monte per fare trazione sull'arteria; si incide poi la parete dell'arteria fra le due allaccia\r\nture e si introduce il catetere. Alternativamente questo può essere introdotto per via percutanea. Seguendolo sempre allo schermo radioscopico o televisivo, il catetere, se l'introduzione di esso è avvenuta attraverso l'arteria radiale, è sospinto fino a\r\nll'arco aortico e poi nel ventricolo sinistro. Particolare attenzione deve essere riposta nel superare le valvole semilunari dell'aorta per far penetrare la sonda nel ventricolo. Comunque, il controllo radioscopico o televisivo e la registrazione continu\r\na delle pressioni consentono agevolmente di localizzare a ogni istante la punta del catetere.\\par",
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"Vedi_Anche": "MIOCARDIOPATIE 21515#"
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"ID": 27,
"Codice": "TDAC06",
"Titolo": "CORONAROGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "CUORE 10131#GROSSI VASI E CORONARIE 10133#"
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"Codice": "TDAC07",
"Titolo": "DIAGNOSTICA PER LE FLEBOPATIE",
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"Titolo": "PLETISMOGRAFIA AD OCCLUSIONE VENOSA",
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"Vedi_Anche": "Trombosi venosa profonda 21555#"
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"Titolo": "PLETISMOGRAFIA DINAMICA",
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"Titolo": "PPG (PHOTOPLETHISMOGRAFIA O RETROGRAFIA A LUCE RIFLESSA)",
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"Titolo": "REFILLING TIME (AD ARIA)",
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"Codice": "TDAC08",
"Titolo": "DOPPLER ARTERIOSO",
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"Titolo": "DOPPLER VENOSO",
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"Vedi_Anche": "TROMBOSI VENOSA 21553#"
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"ID": 36,
"Codice": "TDAC010",
"Titolo": "ECO COLOR DOPPLER",
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"Foto": "TDCV026.jpg#",
"Dida_Foto": "Eco Color Doppler.\r\nIl disegno illustra schematicamente il funzionamento di una sonda ad ultrasuoni per l'esame Doppler di un vaso arterioso. Oltre che dalla velocità dei globuli rossi, l'onda riflessa dipende anche dall'angolo di incidenza degli ultrasuoni. La foto mostra un moderno apparecchio Doppler con una sonda in primo piano. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ECOGRAFIA CARDIACA\\par\r\n\\par\r\n\r\nAnche in ambito cardiovascolare, come ormai in ogni branca della medicina, l'ecografia rappresenta attualmente la metodica di diagnostica per immagini più u\r\ntilizzata e di primo impiego.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Essa sfrutta le particolari proprietà degli ultrasuoni, che sono onde sonore che superano i 20 000 hertz di frequenza e pertanto non sono udibili dall'orecchio umano.\\par\r\nQueste onde s\r\nono prodotte da un elemento piezoelettrico posto nella sonda ecografica, quando questo è stimolato da un campo elettrico. Nella stessa sonda trova posto anche una componente ricevente, che capta gli echi riflessi dal cuore, li invia ad un elaboratore com\r\nputerizzato, grazie al quale essi vengono decodificati e trasformati quindi in immagini visive.\\par\r\nOgni tessuto od organo del corpo umano è dotato di una propria ecogenicità, intesa come capacità di riflettere, ognuno in modo diverso, le onde sonore. Q\r\nuesta differenza è visibile soprattutto nelle zone d'interfaccia, cioè nelle zone di confine tra un tessuto (od organo) e un altro.\\par\r\nLe immagini vengono infine proiettate su uno schermo televisivo e possono anche essere registrate su nastro magnetico\r\n con un comune videoregistratore, oppure fotografate e stampate direttamente. L'ecocardiografia è un esame incruento, assolutamente innocuo, facilmente ripetibile e di basso costo. E' in grado di fornire una buona definizione delle immagini e offre la po\r\nssibilità di eseguire misurazioni molto precise, nell'ordine dei millimetri. Inoltre consente lo studio di immagini dinamiche, cosa molto importante per la diagnosi di patologie cardiache.\\par\r\n\\pard\\tx195\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Oltre che a scopo \r\npuramente diagnostico, può essere utilizzato anche per il monitoraggio di manovre invasive, come la biopsia miocardica, la pericardiocentesi, o la settostomia atriale con palloncino (sonda Rashkind), che viene eseguita nella trasposizione delle grandi ar\r\nterie. Può essere utilizzato nel corso di interventi cardiochirurgici, se effettuato mediante una sonda transesofagea o una sonda epicardica.\\par\r\n\\pard\\tx195\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Il suo unico svantaggio è che la sua reale affidabilità molto spe\r\nsso è legata all'esperienza e all'abilità di chi esegue l'esame, soprattutto nell'ambito delle cardiopatie e malformazioni congenite. Inoltre, proprio in quest'ultimo campo, sono talvolta necessari per una diagnosi più completa, e soprattutto ai fini di \r\nuna correzione chirurgica, alcuni dati che l'ecocardiogramma non è in grado di fornire, come misurazioni pressorie dirette e valutazioni emogasanalitiche (saturazione o pressione parziale di ossigeno o anidride carbonica) all'interno delle cavità cardiac\r\nhe. In questi casi quindi è ancora necessario ricorrere al cateterismo cardiaco e allo studio cinecardiografico. Allo stesso modo nelle coronaropatie, e spesso nelle valvulopatie, è indispensabile eseguire una coronarografia prima di sottoporre un pazien\r\nte a intervento di by-pass aorto-coronarico, nonostante l'ecocardiogramma costituisca un esame indispensabile nella valutazione di tutte le cardiopatie acquisite.\\par\r\nOrientando la sonda in vari modi e appoggiandola in diversi punti del torace, detti \"finestre ecocardiografiche\", è possibile ottenere differenti immagini del cuore. Queste immagini sono in rea\r\nltà delle scansioni: dobbiamo cioè immaginare che il fascio di ultrasuoni sezioni il cuore, e noi possiamo osservare ogni singola fetta. E' necessaria quindi una buona conoscenza dell'anatomia cardiaca e una grande esperienza per poter correttamente inte\r\nrpretare un ecocardiogramma, soprattutto nei casi di cardiopatie congenite.\\par\r\nUno studio ecocardiografico consente di avere notizie precise sull'anatomia del cuore, delle sue camere, degli orifizi e dei lembi valvolari, delle grandi arterie (aorta e p\r\nolmonare), delle vene cave, ecc. Inoltre è di fondamentale importanza la possibilità di svolgere uno studio dinamico, di valutare cioè la funzionalità, oltre che l'anatomia, del cuore.\\par",
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"Vedi_Anche": "PERICARDITI 21509#INFARTO MIOCARDICO ACUTO 21514#TUMORI DEL CUORE 21518#"
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"ID": 38,
"Codice": "TDAC011A",
"Titolo": "ECOCARDIOGRAFIA UNI O BIDIMENSIONALE",
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"Foto": "TDCV027A.jpg#",
"Dida_Foto": "Ecocardiografia.\r\nNella foto, ecco come appare il cuore all'ecografia e, in basso, controllo ecocardiografico in terapia intensiva dopo l'intervento di chiusura di un difetto cardiaco congenito. \r\n#",
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"ID": 39,
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"Titolo": "ECOCARDIOGRAFIA DOPPLER",
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"Titolo": "COLOR DOPPLER",
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"Titolo": "ECOCARDIOGRAFIA TRANSESOFAGEA",
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"Titolo": "ECOCARDIOGRAFIA IN 3D",
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"Titolo": "ELETTROCARDIOGRAMMA",
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"ID": 44,
"Codice": "TDAC013",
"Titolo": "ELETTROCARDIOGRAMMA AD ALTA AMPLIFICAZIONE",
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"Vedi_Anche": "FIBRILLAZIONE E TACHICARDIA VENTRICOLARI 21527#INFARTO MIOCARDICO ACUTO 21514#TETRALOGIA DI FALLOT 21487#"
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{
"ID": 45,
"Codice": "TDAC014",
"Titolo": "ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO DI HOLTER",
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"Dida_Foto": "Elettrocardiogramma dinamico di Holter. \r\nNel disegno, esempio di applicazione di un Holter. \r\n#",
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{
"ID": 46,
"Codice": "TDAC015",
"Titolo": "ELETTROCARDIOGRAMMA SOTTO SFORZO (CICLOERGOMETRO)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 ELETTROCARDIOGRAMMA SOTTO SFORZO\\par\r\n(cicloergometro)\\par\r\n\\par\r\nLa prova da sforzo, o test ergometrico, è una particolare indagine strumentale che consenta di valutare la funzionalità cardiaca, e soprattutto la riserva coronarica, di un paziente mentre questo è sottoposto ad uno sforzo fisico misurabile e contemporaneamente alla monitorizzazione continua dell'elettrocardiogramma\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Molto spesso le crisi anginose o dispnoiche, in un soggetto sofferente di cardiopatia ischemica, insorgono non in condizioni di riposo, ma durante uno sforzo fisico. Inoltre, nella maggior parte dei casi, o comunq\r\nue nelle fasi iniziali della malattia, il dolore insorge sempre quando viene raggiunto un certo grado di fatica.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Con il test da sforzo è quindi possibile riconoscere e diagnosticare una situazione d'insufficienza coronarica in soggetti che, pur lamentando angina, presentano in condizioni di riposo un ECG del tutto normale. Inoltre il test da sforzo può rilevare segni e\r\nlettrocardiografici d'ischemia miocardica in soggetti che, al contrario, non avvertono alcun dolore. \\par\r\nOvviamente quanto più bassa è la soglia raggiunta al cicloergometro prima che insorga dolore o si manifestino segni elettrocardiografici d'ischemia\r\n miocardica, tanto più ridotta sarà la riserva coronarica del paziente e quindi più compromessa la sua situazione cardiaca.\\par\r\nOltre che per gli indubbi vantaggi diagnostici, il test da sforzo è utile soprattutto per quantificare il grado d'insufficienza coronarica, per valutarne le modificazioni in relazione ad un'eventuale terapia medica instaurata, oppure per indicare la necessità d'ulteriori e più approfonditi accertamenti in vista di un possibile intervento chirurgico.\\par\r\nDopo un intervento di rivascolarizzazione miocardica mediante by-pass aorto-coronarico, in fase d'avanzata convalescenza, il test da sforzo è molto utile per una prima valutazione del risultato dell'intervento stesso e per controllarne nel tempo l'efficacia.\\par",
"Foto": "TDCV031.jpg#",
"Dida_Foto": "Elettrocardiogramma sotto sforzo (cicloergometro).\r\nMentre il paziente viene sottoposto ad uno sforzo progressivamente crescente al cicloergometro, sono registrati i tracciati ECG delle derivazioni precordiali (si notino gli elettrodi applicati al torace del paziente). Nel caso presentato, ad uno sforzo di 100 watt, viene documentata un'anomalia del tracciato (lieve stiramento del tratto ST, freccia, nella derivazione V4), indice di una modesta ischemia in sede antero-laterale. \r\n#",
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"ID": 47,
"Codice": "TDAC016",
"Titolo": "ESAME CARDIOLOGICO",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-300 \\f1 \\cf16 ESAME CARDIOLOGICO\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Una visita medica, è composta di una prima parte, \\par\r\ndiciamo così soggettiva, in cui il pa\r\nziente, \\par\r\nopportunamente interrogato, riferisce al medico i \\par\r\ndisturbi che accusa, le sensazioni patologiche avvertite, e le eventuali malattie precedenti. Alla prima ispezione il medico controlla gli impulsi precordiali, le pulsazioni \\par\r\nveno\r\nse ed eventuali anomalie nelle zone chiamate \\par\r\n\"polsi arteriosi\".\\par\r\nSegue l'auscultazione con il \\cf17 \\ATXht80000 fonendoscopio\\cf16 \\ATXht0 : \\par\r\nauscultazione alla punta; al margine sternale; nell'area \\par\r\ndella polmonare; nell'area aortica\r\n. In ogni punto si deve \\par\r\nrilevare il primo e il secondo tono cardiaco.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Il cuore, inoltre, comunica ulteriori notizie di sé in alcune\\par\r\nsedi precise che forniscono informazioni particolari: gli schiocchi d'apertur\r\na della mitrale si avvertono al margine\\par\r\nsternale inferiore sinistro, alla punta e nell'area aortica; \\par\r\nun click d'eiezione aortica (spinta del sangue del ventricolo sinistro nell'aorta, in fase di sistole \\par\r\nventricolare) si ode soprattutto nell'arca polmonare o di \\par\r\nsotto ad essa, mentre quello mesosistolico o sistolico tardivo viene meglio avvertito alla punta.\\par",
"Foto": "TDCV032.jpg#",
"Dida_Foto": "Esame cardiologico.\r\nAl centro, ispezione manuale: alla prima ispezione il medico controlla gli impulsi precordiali (A), le pulsazioni venose (B) ed eventuali anomalie nelle zone chiamate “polsi arteriosi” (1, 2, 3, 4). A sinistra, punti di auscultazione con il fonendoscopio: a, auscultazione alla punta; b, al margine sternale; c, nell'area della polmonare; d, nell'area aortica. In ogni punto si deve rilevare il primo ed il secondo tono cardiaco. Il cuore, inoltre, dà ulteriori notizie di sé in alcune sedi precise (a destra) che forniscono informazioni particolari: gli schiocchi di apertura della mitrale si avvertono al margine sternale inferiore sinistro, alla punta e nell'area aortica; un click di eiezione aortica (spinta dal sangue del ventricolo sinistro nell'aorta, in fase di sistole ventricolare) si ode soprattutto nell'area polmonare o al di sotto di essa, mentre quello mesosistolico o sistolico tardivo viene meglio avvertito dalla punta. \r\n#",
"Movie": "@",
"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 48,
"Codice": "TDAC016A",
"Titolo": "SENSAZIONI PATOLOGICHE SOGGETTIVE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\f1 \\cf16 SENSAZIONI PATOLOGICHE SOGGETTIVE\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx195\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 In corso di cardiopatia le più comuni sensazioni \\par\r\npatologiche sogget\r\ntive che il paziente riferisce al medico\\par\r\nsono: i dolori toracici, la \\cf17 \\ATXht80000 dispnea\\cf16 \\ATXht0 , l'\\cf17 \\ATXht80000 astenia\\cf16 \\ATXht0 , il \\par\r\n\\cf17 \\ATXht80000 cardiopalmo\\cf16 \\ATXht0 . Tuttavia, poiché ognuno di questi sintomi \r\n\\par\r\npuò essere presente anche in affezioni extracardiache,\\par\r\nla loro corretta interpretazione dipende da un'accurata \\par\r\nraccolta della storia clinica e da un ampio studio diagnostico.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 DOLORE TORACICO\r\n. Il dolore toracico, che molte volte senza motivo preoccupa eccessivamente, è uno dei disturbi più frequenti in corso di svariate malattie, siano esse cardiache oppure extracardiache.\\par\r\n\\pard\\tx195\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Quindi per una corrett\r\na valutazione del sintomo è necessario da parte del medico indagare accuratamente il tipo di dolore, le modalità d'insorgenza, la durata, la \\par\r\nprecisa localizzazione e le eventuali zone d'irradiazione, i\\par\r\nfattori che ne condizionano l'insorgenza,\r\n l'aggravamento\\par\r\no la riduzione.\\par\r\n\\pard\\tx420\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Il dolore toracico d'origine cardiaca, nella sua \\par\r\nespressione conclamata, è molto tipico, tale che a volte\\par\r\nnon lascia dubbi sulla sua origine; è un dolore che \r\n\\par\r\ninsorge bruscamente e con molta violenza. Il malato \\par\r\ndeve fermarsi immediatamente ed è costretto a restare immobile; il dolore è talmente violento che si ha la sensazione di morte imminente. Esso è localizzato, in \\par\r\nsede retrosternale e s'i\r\nrradia verso il collo, la spalla e il \\par\r\nbraccio sinistro, fino alla mano. Questo dolore è tipico dell'angina pectoris e dell'infarto miocardico. Dolore toracico, anche se meno intenso e meno violento, si ha anche in altre affezioni cardiovascolari, q\r\nuali, per \\par\r\nesempio, la pericardite, gli aneurismi dissecanti \\par\r\ndell'aorta, l'embolia e l'infarto polmonare.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 DISPNEA. Per dispnea s'intende una chiara difficoltà alla respirazione, con la caratterist\r\nica sensazione di fame d'aria.\\par\r\n\\pard\\tx210\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 La forma più comune è la dispnea da sforzo, cioè una \\par\r\nnetta difficoltà respiratoria che insorge dopo uno sforzo \\par\r\ne che si risolve con il riposo.\\par\r\nQuesta è la tipi\r\nca dispnea che si presenta nella fase \\par\r\niniziale di una cardiopatia.\\par\r\nAllorquando la cardiopatia è in fase avanzata, la dispnea si presenta anche in condizioni di riposo, tanto che il paziente, se è a letto, è costretto a mettersi seduto e \\par\r\na mettere in funzione i muscoli ausiliari della respirazione (intercostali, dorsali, ecc.) per cercare di vincere questa difficoltà respiratoria. Avverte chiaramente che la respirazione è insufficiente, si alza dal letto, apre la finestra, cercando così \r\ndi soddisfare la sua fame d'aria.\\par\r\nCosì come il dolore, anche la dispnea ha molte volte un'origine extracardiaca: gli stati ansiosi, le nevrosi cardiache possono condizionare ogni tipo di dispnea. Un attacco d'asma bronchiale, insorgente per la prima\r\n volta nell'età adulta, può presentarsi con un'intensa dispnea, così come molte altre malattie polmonari.\\par\r\nAnche la grave obesità, la gravidanza e ancora altre malattie extracardiache possono presentarsi con chiara difficoltà respiratoria.\\par\r\n\r\n\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 ASTENIA. Per astenia s'intende la mancanza di forze, la stanchezza, o la facile stancabilità che è dominabile \\par\r\nsolo con il riposo. Essa può rappresentare il disturbo principale (più che la dispnea) in alcune card\r\niopatie congenite, nel cuore polmonare e nella stenosi mitralica complicata da ipertensione polmonare. E' un sintomo di frequente riscontro in corso di scompenso cardiaco.\\par\r\n\\pard\\tx210\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Astenia profonda e non condizionabi\r\nle dal riposo è frequente anche in alcuni stati depressivi, nella nevrosi cardiaca, negli stati ansiosi cronici e in altre malattie organiche extracardiache come le anemie e i tumori.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 CARDIOPALMO. In condizi\r\noni normali noi non percepiamo il battito del nostro cuore. Per cardiopalmo s'intende, \\par\r\ninvece, la percezione soggettiva del battito cardiaco.\\par\r\n\\pard\\tx210\\tx5805\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto ad \\par\r\nun'accen\r\ntuata sensibilità nei confronti della normale motilità cardiaca, causata da una distonia neurovegetativa per particolari situazioni di stress, oppure da un \\par\r\ndisordine emozionale cronico, come per esempio \\par\r\nnell'astenia cardiocircolatoria, o anco\r\nra da uno stato ansioso legato alla consapevolezza della presenza di un'eventuale cardiopatia.\\par\r\nI tipi di cardiopalmo più frequentemente descritti sono \\par\r\ndue:\\par\r\n\\pard\\tx5805\\ATXts0\\li270\\ri-300\\fi-270\\ATXbrdr0 a) la tachicardia sinusale, o tac\r\nhicardia parossistica sopraventricolare, quale occorre durante uno sforzo fisico o in occasione di un'emozione, e che \\par\r\n condiziona un senso di palpitazione, rapido e intenso, ad insorgenza improvvisa, ma che di regola scompare gradualmente;\\par\r\n\r\nb) le extrasistoli ventricolari, le quali, essendo generalmente seguite da una pausa compensatoria, provocano la sensazione di un tonfo al cuore, come \\par\r\n se il cuore perdesse colpi, o si arrestasse \\par\r\n bruscamente per poi riprendere a battere\r\n.\\par",
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"Titolo": "PRINCIPALI SEGNI OGGETTIVI",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\f1 \\cf16 PRINCIPALI SEGNI OGGETTIVI\\par\r\n\\pard\\tx4050\\ATXts0\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx210\\ATXts0\\ATXbrdr0 L'esame obiettivo si svolge in fasi: ispezione, palpazione, percussione, l'auscultazione.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ATXbrdr0 ISPEZIONE. Questa prima fase è così chiamata perché il medico si limita ad osservare, a scrutare attentamente il corpo del paziente, per cogliere particolari manifestazioni che possono passare inosservate all'occhio del profano. Cosi \r\nper esempio, nel caso di una \\cf17 \\ATXht80000 cardiopatia\\cf16 \\ATXht0 , è importante rilevare segni di \\cf17 \\ATXht80000 cianosi\\cf16 \\ATXht0 , che compaiono inizialmente alle mucose e ai tessuti subungueali delle mani e dei piedi e indicano un difetto\r\n d'ossigenazione del sangue. La cianosi può essere dovuta anche a malattie extracardiache, quali malattie polmonari croniche, alterazioni congenite dell'\\cf17 \\ATXht80000 emoglobina\\cf16 \\ATXht0 , ecc. Altro segno obiettivo importante è l'anomala pulsazi\r\none o la turgidità delle vene giugulari al collo, che è indice di un aumento della pressione venosa centrale, come avviene in alcune cardiopatie in cui vi è un interessamento primitivo o secondario delle sezioni destre del cuore.\\par\r\nAnche il modo di re\r\nspirare può essere un segno importante; una respirazione frequente, e superficiale è spesso presente in caso di scompenso cardiaco.\\par\r\n\\par\r\nPALPAZIONE. Si tratta della seconda fase; nel corso di una visita per supposta cardiopatia, il medico con la pa\r\nlpazione cerca di rilevare segni particolarmente importanti, quali l'itto puntale (è così chiamato il punto sull'emitorace di sinistra in cui si apprezza con le dita la punta del cuore). In caso di cardiopatia, questo punto può essere spostato dalla sua \r\nsede normale, che si trova a livello del quarto o quinto spazio intercostale sinistro, su una linea immaginaria che scende verticalmente dal capezzolo della mammella.\\par\r\n\\pard\\tx210\\ATXts0\\ATXbrdr0 Altro segno è la presenza di fremiti al precordio; il \r\nfremito è il corrispettivo palpatorio del soffio cardiaco; quando un soffio è piuttosto forte, produce delle vibrazioni anche sulla parete esterna del torace, in corrispondenza dell'aia cardiaca, e appoggiandovi la mano messa a piatto, si ha la stessa se\r\nnsazione di quando si accarezza un \"gatto che fa le fusa\".\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ATXbrdr0 Uno dei segni più importanti che si apprezza con la palpazione è il volume del fegato. In caso di scompenso cardiaco, il ventricolo destro non riesce a smaltire il sang\r\nue che gli arriva dalle vene cave, perciò si ha un ristagno di sangue progressivamente crescente. Il fegato in questo caso si comporta come un voluminoso serbatoio, perché aumentando il suo volume riesce a contenere il sangue che il cuore destro non ries\r\nce a mettere in circolo; perciò uno dei segni più precoci e costanti dello scompenso cardiaco è l'aumento di volume del fegato. Altro segno obiettivo che si apprezza anche con la palpazione è l'\\cf17 \\ATXht80000 edema\\cf16 \\ATXht0 . In caso d'edema di no\r\ntevole entità, questo può già essere apprezzato anche semplicemente all'ispezione. L'edema d'origine cardiaca compare spesso, soprattutto nei pazienti che non sono costretti a letto, a livello delle caviglie e delle gambe. Però l'edema può essere present\r\ne anche in corso d'affezioni extracardiache, quali la grande obesità, l'insufficienza venosa degli arti, la ritenzione idrica premestruale, la prolungata posizione eretta o seduta.\\par\r\n\\par\r\nPERCUSSIONE. La terza fase dell'esame obiettivo si effettua pi\r\ncchiettando con le dita sulla superficie corporea e ascoltando i suoni che vengono emessi. Il tono di questi suoni varia secondo la struttura degli organi sottostanti. E' quindi possibile, attraverso la percussione digitale, circoscrivere l'aia cardiaca \r\ne avere così una prima sommaria idea delle dimensioni del cuore, che risultano aumentate nella maggior parte delle patologie cardiache. La percussione consente anche di delimitare eventuali versamenti pleurei, o ingrossamenti epatici, che sono segni di s\r\ncompenso cardiaco.\\par\r\n\\par\r\nAUSCULTAZIONE. In quest'ultima fase dell'esame obiettivo il medico fa uso del \\cf17 \\ATXht80000 fonendoscopio\\cf16 \\ATXht0 , uno strumento dotato di una membrana molto sensibile e di una cassa per amplificare i suoni e i rum\r\nori, collegata con due tubi di gomma a due auricolari.\\par\r\n\\pard\\tx165\\ATXts0\\ATXbrdr0 Possono essere usati per l'auscultazione anche gli stetoscopi (di legno o di ferro), ma questi ultimi hanno un impiego pratico molto limitato.\\par\r\nQuando il medico o\r\npera l'auscultazione del cuore, appoggia il fonendoscopio o lo \\cf17 \\ATXht80000 stetoscopio\\cf16 \\ATXht0 su punti ben precisi della parete toracica. Questi punti corrispondono ai focolai in cui sono più evidenti i rumori o i soffi provocati da alterazi\r\noni a carico del cuore e delle sue valvole.\\par\r\nCon l'auscultazione si controlla il normale svolgersi della ciclica attività cardiaca. Il sintomo più significativo che si rileva con l'auscultazione è il soffio cardiaco.\\par",
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"Dida_Foto": "Segni obiettivi delle malattie cardiache.\r\nIn alto a sinistra, ricerca dell'itto puntale mediante la manovra di palpazione. In basso, manovra di percussione digitale che consente di apprezzare le dimensioni del cuore, generalmente aumentate, nella maggior parte delle patologie cardiache. A destra, un aumento del fegato, l'anomala pulsazione e la turgidità delle vene giugulari, il rigurgito della valvola tricuspide, sono segni obiettivi rilevabili nella palpazione, nell'ispezione e nell'auscultazione. \r\n#",
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Tra tutti, il più semplice e anche il più frequente è il rilievo della \\par\r\npressione del sangue, eseguito con apposito \\par\r\napparecchio.\\par\r\n\\pard\\tx90\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx2895\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 CUORE E PRESSIONE\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Il cuore durante la sistole, in altre parole durante la fase\\par\r\ndi contrazione, spinge nell'aorta 70-80 centimetri cubici \\par\r\ndi sangue. Questa, insieme alle grosse arterie, tutte \\par\r\ndo\r\ntate di parete elastica, si distende e accoglie il \\par\r\nsangue per poi, retraendosi, spingerlo verso la periferia durante la diastole, o fase di riempimento del cuore. Questo meccanismo assicura al sangue una spinta continua, anche se d'intensità varia \r\ndi momento in momento, ed è responsabile della diversità di flusso nelle arterie e nelle vene; nelle prime infatti il flusso è \\par\r\npulsatile intermittente (il sangue progredisce quindi a scatti), nelle seconde è continuo. La pressione massima corrispon\r\nde alla fase sistolica, al momento cioè in cui il cuore spinge nei vasi il sangue con tutta la sua forza; la pressione minima corrisponde alla fine della fase \\par\r\ndiastolica, quando in pratica le pareti delle arterie sono completamente ritornate alla p\r\nosizione di partenza: è questo il momento in cui il sangue viene sottoposto alla spinta più debole.\\par\r\nCon la pressione massima e minima si esprimono quindi i valori pressori più alti e più bassi cui si arriva, nel \\par\r\nsistema arterioso, nel breve pe\r\nriodo che va da una contrazione all'altra del cuore. I valori normali di \\par\r\npressione arteriosa si aggirano, in un giovane, sui 120 millimetri di mercurio di massima (o sistolica) e 80 di \\par\r\nminima (o diastolica), che scriveremo così: 120-80 mm \r\n\\par\r\nHg (Hg è il simbolo con cui i chimici indicano il mercurio). Il valore risultante dalla differenza tra pressione massima \\par\r\ne minima è la pressione differenziale (120 mm Hg - 80 \\par\r\nmm Hg = 40 mm Hg). Si esprimono i valori pressori in millimetri \r\ndi mercurio perché lo strumento generalmente usato per determinare la pressione arteriosa è un manometro a mercurio.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx2655\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 POLSO ARTERIOSO\\par\r\n\\pard\\tx210\\tx4395\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Un altro fenomeno interessante e di grande aiuto per il medico, anch'esso dovuto all'elasticità delle arterie, è il polso arterioso. Infatti uno dei primi gesti del medico che compie una visita è la palpazione del polso. Egli pone \\par\r\ncioè le dit\r\na tra avambraccio e mano del paziente, là \\par\r\ndove scorre un'arteria di discreto calibro: l'arteria \\par\r\nradiale. Il punto scelto è questo perché qui l'arteria è superficiale \\par\r\ned è adagiata su un piano osseo; premendola contro \\par\r\nl'osso è di c\r\nonseguenza facile apprezzare ogni variazione\\par\r\ndi volume che in essa avvenga.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 E' grande l'importanza della situazione del polso, perché rivela al medico in quali condizioni si trovano sia le \\par\r\narterie sia il\r\n cuore.\\par\r\nInfatti, l'entità dell'onda sfigmica dipende anzitutto dall'elasticità delle arterie stesse; in secondo luogo dalle modalità con cui il cuore pompa in esse il sangue, in \\par\r\nmodo cioè ritmico o no, con forza normale o diminuita, \\par\r\necc.\r\n\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 OSCILLOMETRIA E OSCILLOGRAFIA\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 Un altro strumento utile per la valutazione della \\par\r\npressione arteriosa è rappresentato dall'oscillometro. Il funzionamento di questo strum\r\nento si basa sulla \\par\r\npresenza di una capsula aneroide molto sensibile alle pressioni esercitate sul bracciale dalle pulsazioni dell'arteria.\\par\r\nIn genere l'oscillometro è usato soprattutto in Pediatria, in cui è più scomodo e molto meno facile dete\r\nrminare la pressione arteriosa mediante lo \\cf17 \\ATXht80000 sfigmomanometro\\cf16 \\ATXht0 a mercurio di Riva-Rocci. Questa capsula aneroide è collegata con un ago-indice, tarato su una scala di \\par\r\nvalori standard, e la determinazione della pressione \r\nsi esegue osservando le oscillazioni più ampie compiute dall'ago.\\par\r\nL'oscillografia è la registrazione grafica delle oscillazioni \\par\r\ncui sono sottoposte le arterie sotto l'azione di pompa \\par\r\ndel cuore. Il cuore, ogni volta che\r\n pompa il sangue nei vasi, provoca una dilatazione degli stessi (dilatazione resa possibile dalla loro elasticità) \\par\r\nche si trasmette a tutto l'albero arterioso. Tutto questo avviene in condizioni di normalità; in alcuni casi \\par\r\npatologici, quali \r\narteriosclerosi, morbo di Buerger, ecc., \\par\r\npuò essere compromessa questa elasticità, per cui si \\par\r\nrende necessario valutare esattamente l'entità del \\par\r\ndanno, e ciò è possibile mediante un esame \\par\r\noscillografico.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 SFIGMOMANOMETRO\\par\r\nOgni variazione di pressione nel bracciale viene \\par\r\nregistrata dal manometro.\\par\r\nQuando la pressione del bracciale è più forte di quella \\par\r\ndel sangue che scorre nell'arteria brachiale, in questa \\par\r\nnon passa p\r\niù sangue. Lasciando lentamente sfuggire \\par\r\nl'aria dal bracciale la pressione diminuisce in quest'ultimo fino ad essere inferiore alla pressione arteriosa massima\\par\r\no sistolica. Alla sistole, la pressione del sangue supera quella del bracciale e l'\r\narteria si apre per un tempo \\par\r\nbreve in cui passa sangue. Questo, attraversando la \\par\r\nzona ristretta, emette un rumore caratteristico, percettibile. Si misura allora la \"massima\". Subito dopo \\par\r\nla sistole, la pressione scende e l'arteria è ric\r\nompressa \\par\r\ndal bracciale. Quando in esso la pressione è inferiore \\par\r\nalla minima l'arteria non collabisce e il sangue passa \\par\r\nsenza fare rumore. Si misura allora la \"minima\".\\par",
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"Titolo": "MIOGLOBINA",
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"Codice": "TDAC017B",
"Titolo": "CK-MB (ISOENZIMA MB DELLA CREATININA CHINASI)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 CK-MB (isoenzima MB della Creatinina Chinasi)\\par\r\n\\par\r\n\r\nE' un esame del sangue per la ricerca dell'isoenzima MB della Creatinina Chinasi.\\par\r\nQuesti enzimi sono presenti in concentrazioni particolarmente elevate nei muscoli striati e nella muscolatura del miocardio, oltre che nel tessuto cerebrale. La misurazione della concentrazione di questi enzimi nel sangue (tasso ematico di CPK) viene utilizzata per valutare la presenza e l’entità di un danno muscolare (muscolatura scheletrica o miocardica) con necrosi delle cellule e conseguente liberazione in circolo di sostanze enzimatiche in esse contenute. In particolare, il tasso di CPK è innalzato nell’infarto del miocardio dove si ritrova soprattutto la forma (CPK-MB). Le CPK possono essere alterate in presenza di molte affezioni a carico della muscolatura, quali traumi, infezioni, la miodistrofia, la polimiosite, l’atrofia muscolare neurogena ecc.",
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"ID": 54,
"Codice": "TDAC017C",
"Titolo": "TROPONINA I",
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"ID": 55,
"Codice": "TDAC018",
"Titolo": "FLEBOGRAFIA",
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"Foto": "TDCV034.jpg#",
"Dida_Foto": "Flebografia.\r\nNell'esempio è mostrata la flebografia ascendente di un paziente affetto da trombosi venosa profonda. Il sistema venoso profondo, che è ostruito, non viene visualizzato dal mezzo di contrasto, mentre è evidente la dilatazione del circolo superficiale vicariante. \r\n#",
"Titolo": "MONITORAGGIO HOLTER DELLA PRESSIONE SANGUIGNA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\f1 \\cf16 MONITORAGGIO HOLTER DELLA PRESSIONE SANGUIGNA\\par\r\n\\pard\\tx825\\tx4740\\ATXts0\\ri15\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\ri15\\ATXbrdr0 L'esame consiste nella misurazione continua della pressione arteriosa per 24 ore, durante le quali il paziente può continuare le sue attività.\\par",
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{
"ID": 57,
"Codice": "TDAC020",
"Titolo": "RADIOGRAFIA",
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"ID": 58,
"Codice": "TDAC021",
"Titolo": "RADIOSCOPIA",
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{
"ID": 59,
"Codice": "TDAC022",
"Titolo": "REGISTRAZIONE DEL FASCIO DI HIS",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 REGISTRAZIONE DEL FASCIO DI HIS\\par\r\n\\par Il fascio di Hiss è l'insieme di fibre nervose che dall'atrio destro, e in particolare dal nodo atrioventricolare di Aschoff-Tawara, si portano attraverso il setto interventricolare fino ai muscoli papillari dei ventricoli.\r\nUna degenerazione di questo fascio di fibre provoca problemi nella conduzione con conseguenti sincopi con inizio e fine repentini.\\par\r\nLa registrazione del fascio di His è determinante nel confermare la diagnosi, e nel permettere quindi le procedure terapeutiche del caso. (Solo la messa in opera di uno stimolatore (pace-maker) mette il paziente al sicuro da un \\cf17 \\ATXht80000 arresto cardiaco\\cf16 \\ATXht0 ).\\par",
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"ID": 60,
"Codice": "TDAC023",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA CARDIACA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 SCINTIGRAFIA CARDIACA\\par\r\n\\par\r\nUno sviluppo diagnostico notevole si è avuto con l'introduzione del m\r\nateriale radioattivo associato all'uso di gamma camere (camera in grado di registrare le radiazioni gamma) e del computer. Questa tecnica consiste nell'introduzione di materiale radioattivo (isotopi a bassa radioattività e con una durata molto breve) per via endovenosa, così da evitare qualsiasi rischio. Il metodo permette di seguire con assoluta precisione la \\cf17 \\ATXht80000 circolazione sanguigna\\cf16 \\ATXht0 nei suoi settori periferici e centrali (cuore). All'interno dell'organo cardiaco, poi, si possono evidenziare le particolarità dell'emodinamica cardiaca che può svolgersi in condizioni del tutto normali. Il materiale radioattivo, mentre è veicolato dal flusso sanguigno, emette una serie di radiazioni che variano in rapporto alle condizioni anatomiche, all'esistenza d'alterazioni patologiche, alle condizioni di flusso, alla composizione stessa del sangue, ecc.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La gamma camera permette di trasformare le radiazioni (impulsi emessi nell'unità di tempo) in impulsi elettrici che possono essere visualizzati su un oscilloscopio, dando così una rappresentazione di tipo analogico della zona esplorata, oppure possono essere convertiti in una matrice di numeri, che rappresenta punto per punto la radioattività dist\r\nribuita nella zona esplorata. La matrice viene memorizzata da un calcolatore che, mediante opportune elaborazioni, fornisce una mappa con livelli di grigio o di colore corrispondenti a fasce d'isoradioattività (dove, cioè, la radioattività presenta la stessa intensità).\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Le possibilità di memorizzare immagini acquisite in una successione temporale durante il transito del materiale radioattivo in un organo in osservazione e la successiva loro elaborazione permettono di condensare nell'immagine conclusiva una quantità d'informazioni anche morfologiche e funzionali, oltre a quelle più propriamente patologiche. Nel caso del cuore, poi, si possono avere informazioni molto esatte sulla presenza di zone ischemiche o infartuate, sulle capacità di movimento (motilità) del miocardio, sulla presenza di comunicazioni anomale (shunt), sulla quantità di sangue espulso ad ogni contrazione, sui tempi di circolo (velocità di circolazione).\\par\r\nQuesta metodologia offre poi un altro grande vantaggio, utile soprattutto per i cardiopazienti: gli esami possono essere ripetuti anche entro tempi brevissimi senza causare alcun disturbo. L'associazione di tecniche tomografiche (consistenti, cioè, nella possibilità di distribuire la radioattività in sezioni trasversali, longitudinali, oblique) consente di allargare ulteriormente le possibilità diagnostiche dell'imaging nucleare. La proiezione delle immagini così ottenute sul monitor permette di procedere ad una loro ripresa fotografica o cinematografica, molto utile giacché consente di controllare ripetutamente le eventuali particolarità e risolvere possibili dubbi diagnostici. La raccolta poi delle varie fotografie costituisce uno schedario diagnostico di notevole valore.\\par\r\nL'utilizzazione del calcolatore nell'insieme di questa tecnica diagnostica permette d'avere immagini rielaborate secondo informazioni precedentemente memorizzate. Questo offre al medico la possibilità di avere un raffronto grafico (e quindi visivo) fra immagini normali e patologiche così che la diagnosi risulta enormemente facilitata. Il metodo funziona così: il programma precedentemente memorizzato permette di avere sul monitor l'immagine di tutti i parametri che si riferiscono a cuori in attività normali. Su questo \"sottofondo\" fisiologico si sovrappongono i dati, eventualmente patologici, ottenuti con l'indagine radioisotopica. In tal modo e direttamente il medico può rilevare la discrepanza fra le diverse immagini, localizzare con esattezza la presenza del disturbo entro l'area cardiaca, valutare quanto i dati emodinamici risultino sfalsati. I dati raccolti sono poi memorizzati su floppy disk e conservati così da costituire particolari cartelle cliniche, che possono essere utilizzate immediatamente e fornire dati assai utili per la diagnostica medica.\\par\r\n\\pard\\tx3450\\tx14880\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par",
"Foto": "TDCV039.jpg#",
"Dida_Foto": "Scintigrafia cardiaca.\r\nImmagine del ventricolo sinistro, osservato dal lato sinistro del soggetto in esame, ripreso in fase di contrazione. Le aree in blu indicano la maggior concentrazione di sangue, mentre l'area pi├╣ esterna (pi├╣ chiara), rappresenta il miocardio. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 AGOBIOPSIA PLEURICA\\par\r\n\\par\r\nL'indagine diagnostica consiste nel prelievo, tramite ago, di un piccolo frammento di pleura e viene prescritto in caso di sospetta tubercolosi pleurica o di un tumore.",
"Foto": "TDAR040.jpg#",
"Dida_Foto": "Ago-biopsia pleurica.\r\nNel disegno esempio di ago-biopsia polmonare transcutanea. Durante l'intervento l'ago deve essere introdotto lungo il margine superiore delle coste, onde evitare di ledere il fascio vascolo-nervoso situato sul margine inferiore. \r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 63,
"Codice": "TDAR02",
"Titolo": "ANGIOGRAFIA POLMONARE",
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"Vedi_Anche": "EMBOLIA POLMONARE 21444#"
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"Titolo": "BRONCOGRAFIA",
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"ID": 65,
"Codice": "TDAR04",
"Titolo": "BRONCOSCOPIA",
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"Foto": "TDAR043.jpg#TDAR043B.jpg#",
"Dida_Foto": "Broncoscopia.\r\nIn A, broncoscopio introdotto fino al retrobocca; a lato, visione dell'epiglottide, che l'introduzione dello strumento costringerà a rimanere alzata. In B, broncoscopio spinto nella laringe; a lato, orifizio della glottide. In C, il broncoscopio che ha raggiunto la trachea e a lato, la stessa, vista nella sua parte inferiore, quando si divide nei due bronchi principali. In D, il broncoscopio ha ormai raggiunto il punto in cui la trachea si divide nei due bronchi. Nell'immagine a lato si vede il bronco sinistro, che a sua volta si divide in due diramazioni secondarie. In alto, broncoscopio flessibile a fibre ottiche. \r\n#Broncoscopia.\r\nReperti di esami broncoscopici. In alto a sinistra, quadro di bronchite cronica e, sotto a questo, immagine del tratto intermedio del bronco principale di destra. A destra, immagine della parte distale della trachea: è ben visibile un adenoma aggettante del bronco principale di sinistra nella trachea. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 EMOGASANALISI\\par\r\n\\par\r\nL'esame consiste nell'analisi della concentrazione dei gas disciolti nel sangue. L'emogasanalisi registra la pressione parziale di ossigeno e anidride carbonica, la saturazione di ossigeno, la concentrazione di monossido di carbonio, l'equilibrio acido-base. Fornisce inoltre informazioni fondamentali in caso di malattie respiratorie, cardiologiche e metaboliche.\r\nL'esame è fondamentale in caso di insufficienza respiratoria e renale, asma, embolia polmonare.",
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"Codice": "TDAR06",
"Titolo": "MEDIASTINOSCOPIA",
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"ID": 68,
"Codice": "TDAR07",
"Titolo": "RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella \r\nmeno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi di idrogeno, praticamente ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Non vengono impiegate radiazioni ionizzanti. Le immagini sono ottenute attraverso un complesso processo di interazione fra i nuclei degli atomi di idrogeno, che è l'elemento più rappresentato nei tessuti biologici, e i campi magnetici esterni. Un c\r\nampo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita agisce sui nuclei di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete, esattamente come la limatura di ferro intorno a una calamita. Opportuni impuls\r\ni di radiofrequenza permettono di variare spesso l'orientamento dei nuclei che, al cessare di ogni impulso, tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. Così facendo \"risuonano\", cioè emettono un debolissimo segnale a frequenza caratteristica\r\n detto \"segnale di risonanza\". Captato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. L'indagine è innocua \r\nperché non utilizza raggi X; è estremamente versatile e fornisce immagini nitidissime e preziosissime dal punto di vista diagnostico.\\par\r\nLe immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle d\r\nella tomografia computerizzata, con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. La metodica si rivela quindi preziosa per le strutture in fossa posteriore e per il midollo spinale ed è particolarmente sensibile per sv\r\nelare le lesioni demielinizzanti nella sclerosi multipla. Si può anche visualizzare l'encefalo in diversi piani. Le zone di segnale alterato non sono però patognomoniche di specifiche malattie. Offre delle immagini del corpo per sezioni, unicamente ad in\r\nformazioni fisiche e chimiche sui differenti tessuti che lo costituiscono.\\par",
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"ID": 69,
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"Titolo": "SCINTIGRAFIA POLMONARE",
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"Foto": "TDAR048.jpg#",
"Dida_Foto": "Scintigrafia.\r\nRielaborazione a colori di scintigrafia polmonare. L'impiego di questa tecnica radiologica ha facilitato in particolare la diagnosi di embolia polmonare. \r\n#",
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{
"ID": 70,
"Codice": "TDAR09",
"Titolo": "SPIROMETRIA (PROVE DI FUNZIONALITA' RESPIRATORIA)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset-4096 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 SPIROMETRIA (prove di funzionalità respiratoria)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Quest'esame consiste nella misurazione dei volumi d'aria che entrano ed escono dai polmo\r\nni durante la respirazione, soffiando in un tubo collegato ad un apparecchio di misurazione e collegato ad un computer.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Lo spirometro più semplice è quello di Verdin\r\n che è molto simile ad un comune contatore del gas illuminante; con quest'apparecchio è possibile misurare, seguendo la lancetta misuratrice, i volumi di gas espirati e in particolare valutare il volume della capacità vitale, che non è altro che il massi\r\nmo volume d'aria che un soggetto può espirare durante l'esecuzione di un'espirazione massimale preceduta da un'inspirazione massimale.\\par\r\nUno spirometro più complesso è quello che costituisce i comuni metabolimetri in circuito chiuso con la campana respiratoria posta in acqua; con questi spirometri, dotati di un crimografo scorrente a varie velocità, si registra anche la registrazione del volume espiratorio massimo al secondo, vale a dire del volume d'aria che un soggetto può espirare nel primo secondo di un'espirazione, la più rapida e profonda possibile. Quest'ultima grandezza funzionale è d'estrema importanza per la valutazione delle capacità di rapida espirazione broncopolmonare, strettamente legata, oltre che all'elasticità della gabbia toracica\r\n e alla forza di contrazione dei muscoli respiratori, anche e specialmente alla canalizzazione bronchiale e all'elasticità parenchimale polmonare. Attualmente vengono usati i pneumotacografi e gli spirometri computerizzati che calcolano istantaneamente i\r\n valori dei parametri funzionali respiratori desiderati.\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La determinazione del volume residuo, vale a dire della quantità d'a\r\nria ancora presente alla fine di un'espirazione forzata, è di grande importanza nell'inquadramento di una sindrome disfunzionale respiratoria. La valutazione di questo volume d'aria viene fatta calcolando la concentrazione a livello polmonare di un gas i\r\nnerte ai fini respiratori (idrogeno, azoto, elio) fatto in precedenza inalare. Un aumento del volume residuo è di grandissimo interesse, perché permette di evidenziare la presenza di fenomeni d'enfisema che, di solito, non sono altrimenti diagnosticabili\r\n neppure con l'indagine radiografia.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La conoscenza di questi volumi polmonari prima e dopo somministrazione di broncodilatatori (farmaci che determinano la risoluzione di uno spasmo bronchiale eventualmente presente\r\n), rapportati ai corrispondenti valori teorici, permette solitamente di trarre già utili ragguagli sulla situazione funzionale; è per questo d'estremo interesse conoscere i rapporti intercorrenti tra i diversi volumi polmonari. A tale scopo Tiffeneau ha \r\nelaborato l'indice di rapida espirazione massimo al secondo rispetto alla capacità vitale. Il suo valore normale varia secondo l'età: raggiunge il valore di 80 in età giovanile, diminuendo progressivamente sino a 65 nell'età senile. Motley ha elaborato l\r\n'indice del ristagno intrapolmonare dei gas che esprime il volume residuo in percentuale della capacità polmonare totale; il suo valore varia secondo l'età: raggiunge il valore minimo di 25 in età giovanile e sale progressivamente sino a 35 nell'età seni\r\nle.\\par\r\nIn base alla conoscenza di questi volumi i quadri disfunzionali respiratori possono essere distinti in due grandi gruppi: la forma restrittiva e la forma ostruttiva.\\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La prova funzionale respiratoria costitu\r\nisce l'esame pneumologico di base, perché permette di determinare se l'affanno deriva da una malattia bronchiale o polmonare:\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 - una capacità vitale ridotta segnala una diminuzione dell'espansione polmonare (sindrome restr\r\nittiva);\\par\r\n\\li135\\fi-135 - un VEMS diminuito indica un restringimento dei bronchi (sindrome ostruttiva), causato da una bronchite cronica, da asma o da un enfisema.\\par",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri15 \\f1 \\cf16 STRATIGRAFIA POLMONARE\\par\r\n\\par\r\nL'esame permette di fissare su una pellicola sensibile ai raggi X le immagini che provengono da organi situati soltanto su uno stesso piano. Si ha pertanto la po\r\nssibilità di esaminare dettagliatamente e separatamente le varie formazioni presenti nel torace, potendosi eseguire l'indagine nelle più diverse proiezioni e ai più differenti piani evidenziando immagini non documentabili col comune radiogramma, localizz\r\nandone con precisione anche la sede nell'interno del torace. \\par\r\nLa stratigrafia è utile per evidenziare qualsiasi anomalia situata nella trachea, nei bronchi, nei polmoni o nel mediastino.\r\n\\pard\\ATXts0\\ri15\\ATXbrdr0 La stratigrafia convenzionale è poco utilizzata dove si dispone della tomografia assiale computerizzata (TAC) poiché alterazioni, specie mediastiniche o ilari, vengono megl\r\nio visualizzate e diagnosticate con quest'ultima. Essa, infatti, fornisce immagini con una migliore risoluzione ad alta densità, permette di distinguere il tessuto adiposo, solido o cistico, mostrando la forma delle varie strutture senza le sovrapposizio\r\nni che si hanno con la stratigrafia convenzionale. Inoltre, con la somministrazione di un mezzo di contrasto endovena permette di visualizzare la posizione, la forma, la localizzazione dei vasi anche nel contesto d'altri tessuti di pari densità.\\par",
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"Titolo": "TORACENTESI",
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"Titolo": "TORACOSCOPIA (PLEUROSCOPIA)",
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"Vedi_Anche": "EMORROIDI 21807#Tumori benigni del colon-retto 21809#Tumori maligni del colon-retto 21810#Tumori maligni del canale anale 21811#Colite ulcerosa 21783#"
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"ID": 77,
"Codice": "TDAD02",
"Titolo": "COLONSCOPIA",
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"Titolo": "ESAMI PER LA STIPSI",
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"Vedi_Anche": "STITICHEZZA 21787#"
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"Titolo": "TEMPO DI TRANSITO INTESTINALE",
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"Titolo": "DEFECOGRAFIA",
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"Titolo": "ELETTROMIOGRAFIA DEGLI SFINTERI",
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"Titolo": "MANOMETRIA ANO-RETTALE",
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"ID": 83,
"Codice": "TDAD04",
"Titolo": "ESAMI PER IL REFLUSSO ESOFAGEO",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 ESAMI PER IL REFLUSSO ESOFAGEO\\par\r\n\\pard\\tx285\\tx5955\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Sono rappresentati dalla manometria esofagea e dalla Phmetria esofagea.",
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"Vedi_Anche": "ESOFAGITE DA REFLUSSO 21761#"
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"ID": 84,
"Codice": "TDAD04A",
"Titolo": "MANOMETRIA ESOFAGEA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 MANOMETRIA ESOFAGEA\\par\r\n\\pard\\tx2550\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\nL'esame si effettua mediante un catetere introdotto per via nasale, previa anestesia locale. Registra le variazioni di pressione presenti nel lume esofageo, che sono correlabili all'attività motoria del viscere. E' quindi indicato per lo studio delle malattie funzionali e comunque di tutte le condizioni di compromissione della peristalsi esofagea (acalasia, spasmo diffuso, sclerodermia, malattia da reflusso gastroesofageo ecc).",
"Foto": "TDAD057A.jpg#",
"Dida_Foto": "Manometria esofagea.\r\nEsecuzione di manometria esofagea che si effettua con catetere introdotto per via nasale, previa anestesia locale. Questo esame registra le variazioni di pressione presenti nel lume esofageo che sono correlabili all'attività motoria del viscere. \r\n#",
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"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 85,
"Codice": "TDAD04B",
"Titolo": "TRANSITO ESOFAGEO CON RADIONUCLIDI",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 TRANSITO ESOFAGEO CON RADIONUCLIDI\\par\r\n\\par E' una tecnica diagnostica che consiste nel seguire il decorso di un bolo radioattivo lungo l'esofago. Nei soggetti con patologie il bolo impiega pi├╣ di 15 secondi a raggiungere lo stomaco.",
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"ID": 86,
"Codice": "TDAD05",
"Titolo": "ESAMI PER L'INFEZIONE DA HELICOBACTER PYLORI",
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"Codice": "TDAD05A",
"Titolo": "TEST SIEROLOGICI PER L'INDIVIDUAZIONE DEGLI ANTICORPI",
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"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 88,
"Codice": "TDAD05B",
"Titolo": "DETERMINAZIONE DELLA SPECIFICITÀ ANTIGENICA DEGLI ANTICORPI (BREATH TEST)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 DETERMINAZIONE DELLA SPECIFICITA' ANTIGENICA DEGLI ANTICORPI (BREATH TEST)\\par\r\n\\pard\\tx5070\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Il Breath test, o test del respito, viene eseguito per evidenziare un malassorbimento di lattosio (misurando l'idrogeno espirato), il tempo di transito intestinale il malassorbimento di acidi grassi. Il test viene impiegato anche per la ricerca dell'Helicobacter Pylori, determinando nell'espirazione l'anidride carbonica radiomarcata che deriva dalla degradazione enzimatica provocata dall'Helicobacter.",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ESOFAGOSCOPIA, GASTROSCOPIA, DUODENOSCOPIA\\par\r\n\\par\r\nL'EGDS (esofagogastroduodenoscopia), è un'indagine che si prefigge di ispezionare con adatti strumenti ottici l'interno dei primi tratti del tubo digerente. \r\nLe indicazioni della esofagogastroduodenoscopia coprono in pratica tutta la gamma della patologia gastrica poich\\'e9 essa consente di verificare la forma e il volume dello stomaco, accertare la presenza di diverticoli, ulcere, tumori, esaminare l'aspetto della mucosa, le condizioni della vascolarizzazione, controllare la presenza di contenuti normali o patologici.\r\nL'esame viene condotto con un apparecchio denominato videoendoscopio.\\par\r\nSi tratta di un nuovo strumento che consente di vedere direttamente sul video l'organo studiato (stomaco, intestino). E' costituito da una lente che funge da obiettivo e proietta il quadro messo a fuoco su un microprocessore che ricostruisce l'immagine sullo schermo televisivo. \r\nIl medico endoscopista è così avvantaggiato sia dalla possibilità di vedere perfettamente sullo schermo l'organo studiato sia di poter utilizzare il colore che agevola enormemente la diagnosi. Consiste nell'introduzione di un tubo flessibile nell'esofago,\r\n dalla bocca. Questo tubo flessibile, che ha un diametro di circa 8 mm, è costituito da fibre di vetro, le quali conducono l'immagine da un'estremità all'altra. Grazie ad un dispositivo meccanico, il medico orienta a distanza l'estremità libera del fibro\r\nscopio. L'aria insufflata, necessaria all'esame, passa attraverso uno dei canali dell'apparecchio; l'aspirazione delle secrezioni o il passaggio di una pinza da biopsia avviene attraverso un altro canale.\\par",
"Foto": "TDAD059.jpg#",
"Dida_Foto": "Ulcera gastrica.\r\nMezzo diagnostico fondamentale è la gastroduodenoscopia condotta con un videoendoscopio (in alto a sinistra). Con questo strumento l'immagine viene trasmessa su monitor videoprocessore. E' possibile registrare le immagini sia come documenti fotografici sia su videotape. A destra: in alto, è evidenziata un'ulcera gastrica della regione antrale: sullo sfondo il piloro; sotto, si nota una grossa ulcera del bulbo duodenale.\r\nIn basso a sinistra, radiografia dello stomaco in pieno riempimento in un caso di grossa ulcera gastrica (A). La sede dell'ulcera lungo la piccola curva è la più frequente. L'ulcera, in questo caso, è penetrante: il suo fondo cioè protrude al di là della linea della parete gastrica; è circondata da un grosso vallo edematoso (frecce). Dal colletto dell'ulcera si dipartono pliche con disposizione raggiata. Il fondo della nicchia ulcerosa è irregolare, con aspetto poco granuloso. Il giudizio di natura è difficoltoso: la protrusione dell'ulcera, le pliche radianti e la conservata elasticità della parete depongono per la benignità che è stata, in questo caso, confermata. \r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "ULCERA PEPTICA 21771#CANCRO DELLO STOMACO 21773#"
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"ID": 90,
"Codice": "TDAD07",
"Titolo": "PHMETRIA ESOFAGEA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 PHMETRIA ESOFAGEA\\par\r\n\\par\r\nNei soggetti affetti da esofagite da reflusso, si sviluppano lesioni infiammatorie per azione del succo acido gastrico. L'introduzione di pHmetri (misuratori di acidità) nel lume dell'esofago, ottenuta tramite sondino per via nasale, permette di valutare l'entità, la frequenza e la durata degli episodi di reflusso nelle 24 ore in cui dura l'esame, grazie ad un registratore portatile.",
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"Dida_Foto": "@",
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"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 91,
"Codice": "TDAD08",
"Titolo": "RX CLISMA OPACO",
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"Foto": "TDAD061.jpg#",
"Dida_Foto": "Clisma opaco.\r\nDopo aver eseguito un'adeguata preparazione mediante catartici si posiziona una sonda per via transanale attraverso cui si introduce solfato di bario. In seguito si insuffla aria, attraverso la medesima via, in modo che il bario possa verniciare le pareti del colon consentendo di valutare la morfologia e l'aspetto della mucosa sui radiogrammi che verranno eseguiti. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 RX CLISMA OPACO A DOPPIO CONTRASTO\\par\r\n\\par E' una versione migliorata dell'esame RX clisma opaco, perché fornisce immagini più nitide del colon. L'esame consente di individuare ulcerazioni e polipi.",
"Foto": "@",
"Dida_Foto": "@",
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"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 93,
"Codice": "TDAD010",
"Titolo": "RX INTESTINO TENUE",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 94,
"Codice": "TDAD011",
"Titolo": "RX TUBO DIGERENTE",
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"ID": 95,
"Codice": "TDAD012",
"Titolo": "SONDAGGIO GASTRICO",
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"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 96,
"Codice": "TDFE0",
"Titolo": "FEGATO, PANCREAS, CISTIFELLEA E VIE BILIARI",
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"Titolo": "AGOBIOPSIA EPATICA",
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"Vedi_Anche": "LEUCEMIE 21180#SARCOIDOSI 21440#"
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"Codice": "TDFE02",
"Titolo": "ARTERIOGRAFIA CELIACA E MESENTERICA",
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"ID": 99,
"Codice": "TDFE03",
"Titolo": "COLANGIOGRAFIA ENDOVENOSA",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 COLANGIOGRAFIA PERCUTANEA TRANSEPATICA\\par\r\n\\par\r\nE' un metodo radiologico di indagine della morfologia e della funzionalit\\'e0 delle vie biliari. Esso consiste nella introduzione di un mezzo di contrasto opaco ai raggi X direttamente nelle vie biliari. Ci\\'f2 si pu\\'f2 ottenere durante un intervento chirurgico, introducendo un sottile tubicino in un punto della via biliare che di solito \\'e8 rappresentato dal dotto cistico. Dopodich\\'e9 si inietta il mezzo di contrasto e si scattano uno o pi\\'f9 radiogrammi: sulle lastre radiografiche compare l'immagine del coledoco, del dotto cistico, del dotto epatico comune, dei dotti epatici destro e sinistro, e delle principali ramificazioni biliari all'interno del fegato. Inoltre, con il passaggio attraverso lo sfintere di Oddi della sostanza iniettata, si visualizza anche il duodeno. L'esame cos\\'ec eseguito fornisce una informazione completa sulla conformazione delle vie biliari, sulla presenza eventuale di contenuti patologici (calcoli, ostacoli di varia natura) e sulle condizioni funzionali della porzione terminale del coledoco. In altro modo si pu\\'f2 ottenere una c. mediante puntura diretta del fegato con appositi aghi attraverso la cute: il mezzo di contrasto iniettato passa allora direttamente nei piccoli condotti biliari intraepatici e va a opacizzare rapidamente i vasi biliari di maggior calibro. Consiste nell'iniettare un mezzo di contrasto nelle vie biliari, al fine di opacizzarle e scattare quindi delle istantanee radiologiche.\r\nL'iniezione viene effettuata mediante un ago finissimo introdotto nel fianco destro.\\par",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 COLANGIO-PANCREATOGRAFIA RETROGADA ENDOSCOPICA\\par\r\n\\par\r\nSi tratta di un esame contrastografico delle vie biliari e pancreatiche, in corso di duodenoscopia, in cui il mezzo di contrasto è introdotto per via retrograda attraverso la papilla di Vater, in cui sbocca la parte terminale del coledoco e il dotto di Wirsung.\r\nCon tale indagine è possibile studiare la papilla di Vater quando è interessata da stenosi benigne o maligne, valutare la morfologia del coledoco nel sospetto di calcoli o di processo neoplastico intrinseco o estrinseco, visualizzare le vie biliari intraepatiche nel dubbio di calcolosi intraepatica o di colangite sclerosante, ed infine evidenziare eventuali patologie a carico del dotto pancreatico.\\par\r\nLa metodica consente inoltre di eseguire alcune manovre chirurgiche quali la papillosfinterotomia, l'estrazione di calcoli con sonda a cestello, biopsie, prelievi citologici.",
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"Dida_Foto": "Colangio-pancreatografia retrograda endoscopica.\r\nPancreatografia in corso di colangio-pancreatografia retrograda per via di endoscopia che mostra dilatazione e irregolarità del dotto pancreatico principale, come si riscontrano nella pancreatite cronica. \r\n#",
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"ID": 102,
"Codice": "TDFE06",
"Titolo": "COLECISTOGRAFIA ORALE",
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"ID": 103,
"Codice": "TDFE07",
"Titolo": "ECO-ENDOSCOPIA DIGESTIVA",
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"ID": 104,
"Codice": "TDFE08",
"Titolo": "ECOGRAFIA ADDOMINALE",
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"Codice": "TDFE09",
"Titolo": "ESAMI DEL SANGUE PER LA FUNZIONALITÀ DEL FEGATO E DEL PANCREAS",
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"Foto": "TDFE074A.jpg#TDFE074B.jpg#",
"Dida_Foto": "Esami del sangue per la funzionalità del fegato e del pancreas.\r\n#Esami del sangue per la funzionalità del fegato e del pancreas.\r\n#",
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{
"ID": 106,
"Codice": "TDFE010",
"Titolo": "LAPAROSCOPIA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 LAPAROSCOPIA\\par\r\n\\par\r\nL'esame consiste nell'esplorazione diretta della cavità addominale attrraverso l'introduzione di un endoscopio rigido collegato a un monitor, che viene fatto passare attraverso un piccolo taglio cutaneo. Oltre a permettere la visione degli organi addominali, che possono quindi essere fotografati o filmati, offre la possibilità di eseguire biopsie mirate e tutta una serie di interventi chirurgici, grazie all'ausilio di uno strumentario endoscopico dedicato, che l'operatore comanda dall'esterno. La visione endocavitaria viene trasmessa dalle fibre ottiche dell'endoscopio a una telecamera miniaturizzata che trasferisce le immagini su un monitor, per cui il chirurgo opera introducendo gli strumenti endoscopici attraverso piccoli fori (di circa un centimetro) sulla parete addominale guarniti di appositi canali operatori detti trocar. A livello addominale \\'e8 inoltre indispensabile distendere la cavit\\'e0 insufflando anidride carbonica al fine di eseguire una completa esplorazione e avere una buona libert\\'e0 di movimento per le manovre chirurgiche richieste. Dalla prima colecistectomia cosiddetta per via videolaparoscopica, si \\'e8 passati ad interventi sempre pi\\'f9 impegnativi, come la plastica anti-reflusso per ernia jatale, a resezioni intestinali, emicolectomie, resezioni del retto, interventi sulle vie biliari, sui surreni, in campo ginecologico, fino ad importanti resezioni epatiche.",
"Foto": "TDFE075.jpg#",
"Dida_Foto": "Laparoscopia.\r\nUn tipo di laparoscopio (B) corredato di un trequarti a punta conica (A) e dalla camicia a valvola del trequarti (C). Questo strumento è usato in una moderna tecnica d'indagine endoscopica: la laparoscopia. Con il trequarti si fora la parete addominale pressappoco a livello dell'organo che si vuole esplorare, per poter introdurre il laparoscopio; questo è munito di lenti e di un apparato di illuminazione che permettono una perfetta visualizzazione dell'organo da osservare. \r\n#",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 107,
"Codice": "TDFE011",
"Titolo": "PARACENTESI",
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"ID": 108,
"Codice": "TDFE012",
"Titolo": "PUNTURA ESPLORATIVA EPATICA PER VIA VENOSA (TRANSGIUGULARE)",
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"Vedi_Anche": "PROCESSO EMOSTATICO E COAGULAZIONE DEL SANGUE 10102#"
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx10455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 RMN ADDOMINALE (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\tx10455\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella meno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi di idrogeno, praticamente ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Non vengono impiegate radiazioni ionizzanti. Le immagini sono ottenute attraverso un complesso processo di interazione fra i nuclei degli atomi di idrogeno, che è l'elemento più rappresentato nei tessuti biologici, e i campi magnetici esterni. Un campo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita agisce sui nuclei di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete, esattamente come la limatura di ferro intorno a una calamita. Opportuni impulsi di radiofrequenza permettono di variare spesso l'orientamento dei nuclei che, al cessare di ogni impulso, tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. Così facendo \"risuonano\", cioè emettono un debolissimo segnale a frequenza caratteristica\r\n detto \"segnale di risonanza\". Captato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. L'indagine è innocua perché non utilizza raggi X; è estremamente versatile e fornisce immagini nitidissime e preziosissime dal punto di vista diagnostico.\\par\r\nLe immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle d\r\nella tomografia computerizzata, con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. L'indagine del fegato costituisce la migliore indicazione dell'RMN addominale così come alcuni tumori epatici; la metodologia non offre invece ottimi risultati nello studio del pacreas e del tubo digerente per l'osservazione dei quali viene preferita l'eco-endoscopia.",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 TAC ADDOMINALE (TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA)\\par\r\n\\par\r\nLa tomografia assiale computerizzata (TAC) è una tecnica radiologica che si basa sull'utilizzo di un tubo generatore di raggi X che ruota attorno ad un asse longitudinale rappresentato dal lettino su cui giace il paziente. Un rivelatore elettronico (che sostituisce la pellicola fotografica degli apparecchi per la radiografia) trasforma i raggi X in un segnale elettrico. Le radiazioni non colpiscono direttamente una lastra fotografica, come avviene nella radiografia tradizionale, ma vengono captate da particolari sensori che sono collegati ad un computer. Analizzando i dati provenienti dai sensori, il calcolatore ricostruisce le immagini, che hanno il classico aspetto di sezioni, o fette trasversali, del corpo umano. Il rivelatore elettronico traduce istantaneamente in cifre, con una precisione estrema, l'assorbimento dei raggi X effettuato dai tessuti. Alla fine di una rotazione, tutte le cifre registrate sono immagazzinate \r\nin una memoria. Da questi dati, un computer ricostruisce l'immagine, precisando la densità d'ogni tessuto, e quest'immagine appare su di uno schermo.\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Nella patologia addominale si eseguono, di solito, due serie di scan\r\nsioni: una prima di iniettare lo iodio per via venosa, l'altra dopo l'iniezione con mezzi di contrasto. \r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 In patologia digestiva è essenziale somministrare, prima dell'esame, un mezzo di contrasto per via orale allo scopo di opacizzare tutto il tubo digerente.",
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"ID": 111,
"Codice": "TDRE0",
"Titolo": "RENI E VIE ESCRETRICI URINARIE",
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"ID": 112,
"Codice": "TDRE01",
"Titolo": "AGOBIOPSIA RENALE",
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"Foto": "TDRE080.jpg#",
"Dida_Foto": "Ago-biopsia renale.\r\nLa biopsia renale viene effettuata prelevando un piccolo frammento di tessuto dal polo inferiore di uno dei due reni (generalmente il sinistro). L'esame microscopico del frammento prelevato fornisce, oltre all'esatta diagnosi istologica, anche indicazioni prognostiche e una guida per il trattamento della malattia. \r\n#",
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"Vedi_Anche": "RENI 10213#"
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"ID": 113,
"Codice": "TDRE02",
"Titolo": "ANGIOSCINTIGRAFIA RENALE",
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"ID": 114,
"Codice": "TDRE03",
"Titolo": "ARTERIOGRAFIA RENALE",
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"Foto": "TDRE082A.jpg#TDRE082B.jpg#",
"Dida_Foto": "Arteriografia renale.\r\nUn catetere radio-opaco è fatto risalire dall'arteria femorale fino all'arteria renale, quindi viene iniettato nel catetere del mezzo di contrasto che visualizza l'arteria. Si osserva (frecce) una stenosi dell'arteria renale che provoca l'ipertensione renovascolare. \r\n#Arteriografia renale.\r\nArteriografia renale che mette in evidenza una voluminosa neoplasia riccamente vascolarizzata a carico del rene sinistro. Il tumore renale è tipico dell'età adulta e colpisce con maggior frequenza il sesso maschile. \r\n#",
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"ID": 115,
"Codice": "TDRE04",
"Titolo": "CISTOMETRIA",
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"ID": 116,
"Codice": "TDRE05",
"Titolo": "CISTOSCOPIA",
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"ID": 117,
"Codice": "TDRE06",
"Titolo": "ECOGRAFIA RENALE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ECOGRAFIA RENALE\\par\r\n\\par\r\nE' una metodica diagnostica per immagini (o di imaging) che sfrutta le propriet\\'e0 degli ultrasuoni per mettere in evidenza le caratteristiche strutturali degli organi interni o dei tessuti molli. Per mezzo di una sonda che l'operatore muove sulla superficie cutanea in corrispondenza degli organi pi\\'f9 o meno profondi da esaminare, viene emesso un fascio di ultrasuoni (U.S.) variamente riflesso in relazione alla differente densit\\'e0 dei tessuti attraversati (solidi, liquidi e gassosi). A questo punto la sonda funziona come ricevitore dell' \\ldblquote eco di ritorno\\rdblquote dai tessuti esplorati, trasferendo il segnale ad un elaboratore che lo converte in immagine bi-dimensionale su monitor. Esistono sonde a differente frequenza che vengono impiegate a seconda della profondit\\'e0 richiesta dall'indagine. Dopo le pionieristiche applicazioni degli anni '60 la metodica si \\'e8 poi rapidamente diffusa a partire dagli anni '80, conquistando le diverse branche della medicina per la sua assoluta innocuit\\'e0, l'estrema maneggevolezza e facilit\\'e0 di utilizzo, pur rimanendo un'indagine operatore-dipendente, ovvero che richiede un adeguato periodo di training formativo iniziale. L'ecografia consente l'esplorazione degli organi interni e viene prescritta per evidenziare una serie di potenziali patologie renali (tumori, calcoli, idronefrosi, malformazioni, ecc.). Nel corso di glomerulonefrite cronica è utile per verificare le dimensioni del rene.",
"Foto": "TDRE086A.jpg#TDRE086B.jpg#",
"Dida_Foto": "Ecografia renale.\r\nQuesto esame può essere importante per evidenziare una serie di potenziali patologie renali (tumori, calcoli, idronefrosi, malformazioni, ecc.). Nel corso di glomerulonefrite cronica è utile sia per verificare le dimensioni (che risultano ridotte in caso di insufficienza) sia la loro ecogenicità (che risulta aumentata in caso di malattia cronica avanzata). L'esame viene anche sfruttato per l'esecuzione della biopsia renale. \r\n#Ecografia renale.\r\nTumore renale al polo inferiore del rene destro messo in evidenza mediante ecografia.\r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 EMG (ELETTROMIOGRAFIA)\\par\r\n\\par\r\ntecnica di indagine diagnostica che si fonda sullo studio dei potenziali d'azione elettrici prodotti dai muscoli durante la loro contrazione. Questi potenziali vengono rilevati per mezzo di elettrodi piani applicati alla superficie cutanea in corrispondenza dei muscoli da studiare, o con elettrodi ad ago inseriti direttamente nella massa muscolare. I potenziali cos\\'ec raccolti vengono amplificati da un'apposita apparecchiatura detta elettromiografo. Esso consta essenzialmente di un amplificatore che aumenta le caratteristiche fisiche del microsegnale derivato dagli elettrodi; il segnale viene poi inviato ad un oscilloscopio e ad un altoparlante: le caratteristiche del segnale rilevato vengono cos\\'ec valutate dall'esaminatore sia con l'udito che visivamente. Il tracciato riportato sull'oscilloscopio pu\\'f2 essere fotografato: esso assume allora la denominazione di elettromiogramma. Quando il muscolo \\'e8 a riposo non si rilevano invece potenziali elettrici di alcun tipo.\r\nL'esame può essere utilizzato per valutare l'integrità del muscolo detrusore e della sua innervazione, per diagnosticare una denervazione delle unità motorie muscolari. L'incontinenza da sforzo può essere dovuta a parziale denervazione della muscolatura del pavimento pelvico e del rabdosfintere uretrale, ed è caratterizzata da un'aumentata \"latenza motoria\".\\par",
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"ID": 119,
"Codice": "TDRE08",
"Titolo": "ESAMI DEL SANGUE E DELLE URINE PER LE MALATTIE RENALI",
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"ID": 120,
"Codice": "TDRE09",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA RENALE SEQUENZIALE",
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"ID": 121,
"Codice": "TDRE010",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA RENALE STATICA",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset-4096 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 URETERO-PIELOGRAFIA RETROGADA (URETEROGRAFIA)\\par\r\n\\par\r\nE' una tecnica di indagine diagnostica che permette di visualizzare radiologicamente gli ureteri mediante un mezzo di contrasto introdotto per via endovenosa ed eliminato dal rene (ureterografia discendente) o introdotto negli ureteri mediante cateterismo (ureterografia ascendente).\r\nL'esame viene effettuato durante una cistoscopia e permette di individuare e localizzare qualsiasi ostruzione ureterale: restringimento infiammatorio, compressione, calcolo, tumore.",
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"ID": 123,
"Codice": "TDRE012",
"Titolo": "URETRO-CISTOGRAFIA RETROGRADA",
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"Vedi_Anche": "VESCICA 10227#URETRA 10228#"
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"ID": 124,
"Codice": "TDRE013",
"Titolo": "UROFLUSSIMETRIA",
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"Dida_Foto": "Flussometria.\r\nTracciato di flussometria in una paziente affetta da saltuarie cistiti. La flussometria è un esame strumentale che consente di misurare il getto dell'urina durante la minzione.\r\n#",
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"ID": 125,
"Codice": "TDRE014",
"Titolo": "UROGRAFIA ENDOVENOSA",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 AMNIOCENTESI\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx180\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Il prelievo del \\cf17 \\ATXht9211 liquido amniotico\\cf16 \\ATXht0 , a fine diagnostico, può essere effettuato, con scopi diversi, precocemente o tardivamente nel corso della gravidanza: si distinguono un'amniocentesi precoce, che si esegue prima della diciottesima settimana, preferibilmente tra la sedicesima e la diciottesima, e un'amniocentesi tardiva che \r\nsi esegue dopo la ventesima settimana, di solito nel terzo trimestre.\\par\r\nL'amniocentesi si esegue di solito per via transaddominale sotto guida ecografica. La tecnica del prelievo è semplice: si usano aghi lunghi almeno 10-12 centimetri, del diametro d\r\ni 1-1,2 millimetri, a punta molto affilata e si adottano le usuali norme d'asepsi. \\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 I rischi dell'amniocentesi precoce sembra\r\n siano piuttosto ridotti; in particolare vi è motivo di ritenere che sia alquanto remoto il pericolo di provocare un aborto (0,7%), un'infezione del liquido amniotico, una perdita di liquido amniotico. Nell'amniocentesi tardiva, le possibili complicazion\r\ni fetali sono: provocazione del travaglio di parto prima del termine, quando il feto non ha ancora raggiunto un sufficiente grado di maturità, o traumi fetali.\\par\r\nL'amniocentesi precoce serve all'individuazione d'anomalie cromosomiche, malattie recessi\r\nve legate al sesso, malattie ereditarie non legate al sesso, malattie genetiche individuabili con l'analisi del DNA. Per tali ragioni, quest'esame si consiglia alle donne d'età superiore ai 35 anni, poiché con l'età aumenta il rischio di tali patologie, e alle coppie con storia familiare di malattie cromosomiche. Infine, con l'amniocentesi precoce si possono individuare malformazioni del tubo neurale attraverso il dosaggio dell'alfa-feto proteina.\\par\r\nLo studio delle caratteristiche del liquido amniotico estratto mediante amniocentesi nella seconda metà della gravidanza serve soprattutto per la diagnosi di maturità fetale e per la valutazione delle condizioni fetali in caso d'immunizzazione antieritrocitaria. I parametri solitamente valutat\r\ni sono i seguenti:\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 DOSAGGIO DELLA CREATININA. Questa sostanza aumenta progressivamente nel liquido amniotico e riflette lo stato di maturità e di funzionalità del rene fetale. E' possibile correlare i valori della creatinina amniot\r\nica sia con lo stato di funzionalità del rene del feto sia con una curva che riporta il progressivo aumento di questi valori secondo l'età gestazionale.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 DOSAGGIO DELLA BILIRUBINA. La maggior importanza di questo test è lo\r\n studio dei casi d'anemia emolitica del neonato da incompatibilità del gruppo.\\par\r\nRAPPORTO LECITINA-SFINGOMIELINA. A mano a mano che il feto si avvicina al termine della gravidanza, il tessuto polmonare matura e dagli alveoli vengono emesse all'esterno\r\n, insieme al liquido bronchiale che arricchisce il liquido amniotico, queste due sostanze, insieme con altri fosfolipidi cosiddetti surfattanti. L'aumento della lecitina nel liquido amniotico rappresenta quindi un indice di maturazione del polmone fetale\r\n e siccome la sfingomielina rimane costante, il rapporto sarà tanto più alto, quanto più il feto sarà maturo a respirare una volta nato.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Quest'esame diventa indispensabile quando l'ostetrico decide per motivi preven\r\ntivi di far nascere il feto prima del termine. Infatti, è soprattutto l'immaturità del tessuto respiratorio la principale causa di mancata sopravvivenza di feti prematuri o immaturi, per il manifestarsi di quella cosiddetta sindrome respiratoria da membr\r\nane ialine, così frequente a verificarsi in questi casi.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 DOSAGGIO DI ALCUNI ORMONI STEROIDI. Tale dosaggio può essere utile nella valutazione dello stato di salute del feto e della funzionalità placentare. Alcuni ormoni s\r\nono prevalentemente elaborati dal feto, altri dalla placenta, altri infine dal sinergismo funzionale del feto e della placenta insieme.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Questo è sufficiente a spiegare l'utilità dei test in questione che, da soli o \r\nuniti ad altri, rappresentano dei preziosi indici diagnostici per valutare l'età, lo stato di salute e la maturità dell'organismo fetale.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 ESAME DELLE CELLULE. Anche le cellule sospese nel liquido amniotico sono molto util\r\ni. Esse derivano in parte dalla membrana amniotica, in parte dalla cute del feto e dalle mucose di organi in contatto con l'esterno. Esse possono essere studiate da un punto di vista morfologico (per esempio cromatina sessuale), citochimico o immunologic\r\no (determinazione del gruppo sanguigno); inoltre possono venire coltivate e fornire così il substrato per indagini citogenetiche, per indagini sulla struttura del DNA o biochimiche, intese a rilevare eventuali alterazioni metaboliche congenite.\\par\r\n\\pard\\tx330\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par",
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"Dida_Foto": "Amniocentesi.\r\nUna bella immagine di amniocentesi. \r\n#",
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"Titolo": "AMNIOSCOPIA",
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"Titolo": "BIOPSIA DELL'ENDOMETRIO",
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"Vedi_Anche": "FECONDAZIONE ED IMPIANTO 5029#ANNIDAMENTO DELL'EMBRIONE NELL'UTERO 5032#"
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"Titolo": "CARDIOTOCOGRAFIA",
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"Titolo": "CELIOSCOPIA",
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"Dida_Foto": "Celioscopia.\r\nLa celioscopia mette in evidenza un'endometriosi dell'utero.\r\n#",
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"Foto": "TDGI100.jpg#",
"Dida_Foto": "Pap Test.\r\nIn alto a sinistra, come si effettua il prelievo citologico dal collo dell'utero; si introduce nel collo una spatola (s) che si fa poi ruotare secondo la linea indicata dalla freccia, per asportare frammenti di tessuto epiteliale; a destra, come si allestisce lo “striscio”. Una piccola quantità del materiale raccolto per mezzo della spatola viene “strisciato” su un vetrino secondo la linea indicata dalla freccia, quindi fissato e colorato. Nel preparato istologico, in corrispondenza della superficie mucosa, si osserva proliferazione di cellule epiteliali in ammassi solidi con tendenza ad infiltrare gli strati profondi (colorazione ematossilina-eosina). \r\n#",
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"ID": 133,
"Codice": "TDGI07",
"Titolo": "COLPOSCOPIA",
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"ID": 134,
"Codice": "TDGI08",
"Titolo": "ECOGRAFIA PELVICA",
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"Titolo": "ESAME GINECOLOGICO ED ESAMI DEL SANGUE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-300 \\f1 \\cf16 ESAME GINECOLOGICO ED ESAMI DEL SANGUE\\par\r\n\\pard\\tx3885\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 \\par\r\n\r\n\\ri-300 L'esame ginecologico rappresenta per la paziente il mezzo per rivelare al medico uno stato di malessere in sede genitale, esprimendo con chiarezza l'entità dei suoi disturbi, e per il medico l'occasione di ricavare da un colloquio e da un esame obiettivo il maggior n\r\numero possibile d'informazioni, al fine di formulare un'esatta diagnosi. Quindi, in questo tipo d'esame i protagonisti sono entrambi: medico e paziente ed è indispensabile che sin dall'inizio si stabilisca una collaborazione attiva per localizzare un eventuale processo morboso. E' necessario che in quest'atto molto importante si abbia da parte della paziente la massima disponibilità nei confronti del medico e la consapevolezza di ottenere da quest'ultimo un aiuto concreto ai suoi disturbi. E' importante che il medico che si accinge a compierel'esame abbia la massima comprensione verso la naturale riservatezza della paziente e si accosti ad essa con serenità e con la più ampia disponibilità. E' un errore, quindi, iniziare la visita senza aver lasciato ampio spazio al dialogo che necessariamente deve precedere la visita stessa. Nel corso del colloquio devono emergere i fatti salienti legati al disturbo attuale, non senza aver inquadrato all'inizio gli elementi più rilevanti della storia \r\nsia fisiologica sia patologica della paziente. Così è necessario che vengano riferiti l'età, le condizioni di vita, il tipo di lavoro, lo stato civile, ecc.; inoltre è importanteche vengano presi in considerazione eventuali disturbi ereditari, malattie precedenti e in particolare lo stato dell'apparato genitale, soffermandosi sull'epoca d'inizio del flusso mestruale, sulle caratteristiche mestruali, sugli eventuali dolori legati o no a determinati momenti del ciclo, sulla presenza di movimento febbrile, di disturbi dell'apparato urinario o d'affezioni di tipo nervoso e/o psichico. Un attento esame deve essere riservato alla storia gravidica della donna, tenendo conto esattamente del numero delle gravidanze, \r\ndel numero dei parti, dell'eventuale presenza di gravidanze interrotte. Non si può trascurare di considerare lo stato di salute del coniuge, quando la donna è sposata, e se esistono problemi dei diversi aspetti della vita coniugale, in particolare se i rapporti sessuali sono normali o se \r\nesistono difficoltà di tipo fisico o psichico. Nel caso di sterilità, è utile approfondire le notizie della vita sessuale dei coniugi, perché a volte l'inesperienza o un errato comportamento può \r\nessere di per sé un fattore non trascurabile di sterilità. Alla presenza di disturbi \r\nmestruali e di disturbi ginecologici che si accompagnano a modificazioni somatiche, è necessario indagare sulla statura, sul peso, sullo stato delle ghiandole endocrine (obesità, virilismo, ecc.), sul tipo d'alimentazione, su eventuali restrizioni alimentari o su possibili traumi psichici avvenuti in passato. Alla presenza di dolori addominali, che non vengono ben definiti dalla paziente, è indispensabile che il medico si accerti delle condizioni dell'apparato digerente, dell'apparato urinario e dei \\par\r\nrapporti tra la sintomatologia e le funzioni dei suddetti organi. E' importante che la donna abbia la massima franchezza e che il medico sappia guidare il\r\n colloquio. La raccolta sistematica e accurata della storia clinica può essere sufficiente ad indirizzare il ginecologo verso la diagnosi, e la comunione che nel frattempo si è stabilita rappresenta la premessa indispensabile alla visita e pone\\par\r\nla donna nelle condizioni psicologiche più favorevoli a \\par\r\nsubirla. \\par\r\n\\ri-300 L'esame consiste nell'ispezione dei genitali, nel rilievo \\par\r\ndello stato delle mucose e dell'eventuale presenza d'es\r\nsudati vulvo-vaginali, nell'esplorazione digitale dei genitali interni, accompagnata dalla palpazione della \\par\r\nparte bassa dell'addome con l'altra mano, la quale \\par\r\napprezza i caratteri del corpo dell'utero, degli annessi e\\par\r\nin generale delle c\r\nondizioni degli organi pelvici. E' indispensabile che l'esame venga effettuato dopo svuotamento della vescica e del retto, con completo rilasciamento delle pareti addominali: solo in questa situazione si possono trarre tutti gli indizi riferibili alla fo\r\nrma, al volume, alla consistenza, alla mobilità, alla dolorabilità, alla superficie degli organi interni \\par\r\ndell'apparato genitale. Il dito esploratore dovrà valutare \\par\r\nla regolarità della mucosa vaginale, l'elasticità delle \\par\r\npareti della vag\r\nina, le caratteristiche dei fornici e del \\par\r\ncollo dell'utero e infine le caratteristiche dell'orifizio \\par\r\nuterino esterno. Nei casi d'imene integro o di condizioni patologiche che impediscono l'esplorazione vaginale, è necessario praticare l'esame\r\n rettale che, sebbene in \\par\r\ngrado minore di quello vaginale, è sufficiente tuttavia a fornire elementi per una visualizzazione dell'apparato genitale. Complemento dell'esame vaginale è \\par\r\nl'osservazione della vagina e del collo dell'utero, \\par\r\nme\r\ndiante lo \\cf17 \\ATXht80000 speculum\\cf16 \\ATXht0 , che va applicato in vagina con opportuna delicatezza, allo scopo di evitare traumi o eccessivo fastidio. L'esame ginecologico si completa, \\par\r\nove è necessario, con tutta una serie d'indagini \\par\r\npa\r\nrticolari.\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx3885\\ATXts0\\ri-300\\ATXbrdr0 ESAMI DEL SANGUE\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-1125\\ATXbrdr0 \\par\r\nIn campo ginecologico tra gli esami del sangue vi sono\\par\r\n i seguenti:\\par\r\n- Progesterone plasmatico\\par\r\n- Beta HCG plasmatico\\par\r\n- \r\nDosaggio degli estrogeni\\par",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 PROGESTERONE PLASMATICO\\par\r\n\\par\r\n\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\cf16 L''esame consiste nella misurazione del tasso di progesterone, prodotto dall'ovaio durante la seconda parte del ciclio mestruale, nel \\cf17 \\ATXht80000 sangue\\cf16 \\ATXht0. \r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'esame, associato al dosaggio degli \\cf17 \\ATXht80000 estrogeni\\cf16 \\ATXht0 e alla \\cf17 \\ATXht80000 biopsia\\cf16 \\ATXht0 dell'\\cf17 \\ATXht80000 endometrio\\cf16 \\ATXht0 , permette di individuare un'insufficienza ormonale, causa di \\cf17 \\ATXht80000 sterilità\\cf16 \\ATXht0 .",
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"Codice": "TDGI09B",
"Titolo": "BETA HCG PLASMATICO",
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"Titolo": "DOSAGGIO DEGLI ESTROGENI",
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"ID": 139,
"Codice": "TDGI010",
"Titolo": "GALATTOGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "MAMMELLA 10245#"
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"ID": 140,
"Codice": "TDGI011",
"Titolo": "ISTEROSALPINGOGRAFIA",
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"Foto": "TDGI106.jpg#",
"Dida_Foto": "Isterosalpingografie.\r\nSono state eseguite in fasi successive di deflusso del mezzo radiopaco: A, per la notevole destroposizione dell'utero la salpinge sinistra si presenta stirata verso destra, mantenendo in sede paraovarica sinistra la sola porzione ampollare, della quale è possibile osservare la reale lunghezza. B, le gocce di lipiodol presso gli estremi dei tratti ampollari sono espressione dell'iniziato deflusso del mezzo opaco nello spazio periovarico del cavo peritoneale pelvico attraverso gli orifici salpingei pervi. C, il calibro della porzione istmica della salpinge sinistra risulta ampio e si nota una stenosi all'inizio del tratto ampollare, allungato e dilatato; la salpinge di destra è normale. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ISTEROSCOPIA\\par\r\n\\par\r\nL'esame consiste nell'osservazione del canale cervicale e della cavità dell'utero mediante un apposito apparecchio (isteroscopio) avente le caratteristiche proprie degli strumenti endoscopici. E' possibile inoltre effettuare bipsie mirate.\r\nLa visione diretta permette di individuare diverse anomalie intrauterine; un ispessimento della mucosa uterina, o iperplasia della mucosa endometriale; lesioni di natura cancerosa, un cancro dell'endometrio.",
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"Dida_Foto": "@",
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"ID": 142,
"Codice": "TDGI013",
"Titolo": "MAMMOGRAFIA",
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"Foto": "TDGI108A.jpg#",
"Dida_Foto": "Mammografia.\r\nMammografia da cui si rivela la presenza di un carcinoma infiltrante. Nelle pazienti a rischio, dopo i 35 anni la mammografia va eseguita una volta allΓÇÖanno.\r\n#",
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"Vedi_Anche": "MAMMELLA 10245#MALATTIE DELLA MAMMELLA 21962#"
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"ID": 143,
"Codice": "TDGI014",
"Titolo": "POST COITAL TEST",
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"ID": 144,
"Codice": "TDGI015",
"Titolo": "RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)\\par\r\n\\par\r\nLa risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella \r\nmeno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi di idrogeno, praticamente ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Non vengono impiegate radiazioni ionizzanti. Le immagini sono ottenute attraverso un complesso processo di interazione fra i nuclei degli atomi di idrogeno, che è l'elemento più rappresentato nei tessuti biologici, e i campi magnetici esterni. Un c\r\nampo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita agisce sui nuclei di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete, esattamente come la limatura di ferro intorno a una calamita. Opportuni impuls\r\ni di radiofrequenza permettono di variare spesso l'orientamento dei nuclei che, al cessare di ogni impulso, tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. Così facendo \"risuonano\", cioè emettono un debolissimo segnale a frequenza caratteristica\r\n detto \"segnale di risonanza\". Captato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. L'indagine è innocua \r\nperché non utilizza raggi X; è estremamente versatile e fornisce immagini nitidissime e preziosissime dal punto di vista diagnostico.\\par\r\nLe immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle d\r\nella tomografia computerizzata, con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. La metodica si rivela quindi preziosa per le strutture in fossa posteriore e per il midollo spinale ed è particolarmente sensibile per sv\r\nelare le lesioni demielinizzanti nella sclerosi multipla. Si può anche visualizzare l'encefalo in diversi piani. Le zone di segnale alterato non sono però patognomoniche di specifiche malattie. Offre delle immagini del corpo per sezioni, unicamente ad in\r\nformazioni fisiche e chimiche sui differenti tessuti che lo costituiscono.\\par",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 TAC (TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA)\\par\r\n\\par\r\nQuesta tecnica si basa sull'utilizzo di un tubo generatore di raggi X che ruota attorno ad un asse longitudinale rappresentato dal lettino su cui giace il paziente. Un rivelatore elettronico (che sostituisce la pellicola fotografica degli apparecchi per la radiografia) trasforma i raggi X in un segnale elettrico. Le radiazioni non colpiscono direttamente una lastra fotografica, come avviene nella radiografia tradizionale, ma vengono captate da particolari sensori che sono collegati ad un computer. Analizzando i dati provenienti dai sensori, il calcolatore ricostruisce le immagini, che hanno il classico aspetto di sezioni, o fette trasversali, del corpo umano. Il rivelatore elettronico traduce istantaneamente in cifre, con una precisione estrema, l'assorbimento dei raggi X effettuato dai tessuti. Alla fine di una rotazione, tut\r\nte le cifre registrate sono immagazzinate in una memoria. Da questi dati, un computer ricostruisce l'immagine, precisando la densità d'ogni tessuto, e quest'immagine appare su di uno schermo.",
"Foto": "TDGI112.jpg#",
"Dida_Foto": "Tomografia Assiale Computerizzata (TAC).\r\nNella TAC la cisti compare come una forma tondeggiante includente una gemma dentaria.\r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 AGOBIOPSIA PROSTATICA\\par\r\n\\par\r\nL'esame consiste nel prelievo di un frammento di tessuto prostatico mediante un grosso ago introdotto per via rettale.\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'esame istologico pu├▓ stabilire la diagnosi anatomopatologica di una lesione prostatica: \\cf17 \\ATXht80000 adenocarcinoma\\cf16 \\ATXht0 , \\cf17 \\ATXht80000 iperplasia\\cf16 \\ATXht0 infiammazione.\\par",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 148,
"Codice": "TDGE02",
"Titolo": "ECOGRAFIA PROSTATICA",
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"Titolo": "ECOGRAFIA TESTICOLARE",
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"Titolo": "PSA (ANTIGENE PROSTATICO SPECIFICO)",
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"Vedi_Anche": "TUMORI DELLA PROSTATA 21913#"
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"Titolo": "SPERMIOGRAMMA",
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"Vedi_Anche": "STERILITA' 5037#"
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"Titolo": "TEST ALLA PAPAVERINA O ALLA PROSTAGLANDINA E1",
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"Vedi_Anche": "IMPOTENZA 5034#"
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"Titolo": "TEST PER L'INFERTILITÀ",
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"Vedi_Anche": "TIROIDE 10279#"
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"Titolo": "MISURAZIONE SANGUIGNA DEGLI ORMONI",
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"Titolo": "COLESTEROLEMIA",
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"Titolo": "CORTISOLEMIA (CORTISOLO PLASMATICO)",
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"Vedi_Anche": "GHIANDOLE SURRENALI 10289#IPOFISI 10269#Ormone adrenocorticotropo (ACTH) 10274#MORBO DI CUSHING 21711#MORBO DI ADDISON 21712#"
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{
"ID": 161,
"Codice": "TDSE02C",
"Titolo": "CURVA DA CARICO AL GLUCOSIO (OGTT)",
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"Titolo": "DOSAGGIO DEL TSH (ORMONE TIREOTROPO)",
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"Titolo": "GLICEMIA",
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"Titolo": "PEPTIDE C",
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"Titolo": "PROLATTINA PLASMATICA (PRL)",
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"Titolo": "TEST AL DESAMETASONE",
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"Vedi_Anche": "MORBO DI CUSHING 21711#"
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"ID": 170,
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"Titolo": "TEST AL GLUCAGONE",
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"Titolo": "TEST AL TRH",
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"Titolo": "TRIGLICERIDEMIA",
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"Vedi_Anche": "ARTERIOSCLEROSI 21461#"
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"ID": 173,
"Codice": "TDSE03",
"Titolo": "RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE) DELLA SELLA TURCICA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RMN) DELLA SELLA TURCICA\\par\r\n\\par\r\nLa risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella meno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi di idrogeno, praticamente ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Non vengono impiegate radiazioni ionizzanti. Le immagini sono ottenute attraverso un complesso processo di interazione fra i nuclei degli atomi di idrogeno, che è l'elemento più rappresentato nei tessuti biologici, e i campi magnetici esterni. Un campo magnetico prodotto da una grossa elettrocalamita agisce sui nuclei di idrogeno, che allineano il proprio momento magnetico parallelamente alla linea di forza del magnete, esattamente come la limatura di ferro intorno a una calamita. Opportuni impulsi di radiofrequenza permettono di variare spesso l'orientamento dei nuclei che, al cessare di ogni impulso, tornano a orientarsi secondo l'asse del campo magnetico. Così facendo \"risuonano\", cioè emettono un debolissimo segnale a frequenza caratteristica\r\n detto \"segnale di risonanza\". Captato da ricevitori radio, convertito in impulsi digitali ed elaborato al computer permette di ottenere un'immagine la cui scala dei grigi corrisponde alle diverse intensità del segnale di risonanza. L'indagine è innocua perché non utilizza raggi X; è estremamente versatile e fornisce immagini nitidissime e preziosissime dal punto di vista diagnostico.\\par\r\nLe immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle d\r\nella tomografia computerizzata, con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. \r\nLa sella turcica è una depressione a forma di sella, presente sulla faccia superiore del corpo dell'osso sfenoide, entro la quale \\'e8 accolta la ghiandola ipofisi; \\'e8 delimitata, nei suoi quattro angoli, da sporgenze ossee denominate apofisi clinoidee, ed \\'e8 chiusa superiormente da una sottile lamina di tessuto connettivo fibroso (diaframma sellare), dipendenza della dura madre: questo presenta al centro un piccolo foro attraverso cui passa il peduncolo dell'ipofisi. Il fondo della sella turcica costituisce la volta della parte posteriore dei due seni sfenoidali. I tumori dell'ipofisi possono determinare delle sindromi endocrine differenti secondo quale ormone viene prodotto (ACTH, GH, LH, FSH, TSH, PRL) oppure dei semplici sintomi da compressione delle strutture anatomiche vicine. La TAC e la RMN hanno letteralmente rivoluzionato la prognosi di questi tumori perché danno la possibilità al medico di esprimere una diagnosi precoce e quindi di poter intervenire in tempo utile. Queste metodiche riescono, infatti, ad evidenziare dei particolari anatomici dell'ipofisi dell'ordine dei millimetri.",
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"ID": 174,
"Codice": "TDSE04",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA DELLE PARATIROIDI",
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"Vedi_Anche": "PARATIROIDI 10282#"
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"ID": 175,
"Codice": "TDSE05",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA SURRENALICA",
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"Dida_Foto": "Scintigrafia surrenalica.\r\nScintigrafia corticosurrenale in un caso di morbo di Cushing da iperplasia bilaterale delle ghiandole surrenali.\r\n#",
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"Vedi_Anche": "MORBO DI CUSHING 21711#"
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"ID": 176,
"Codice": "TDSE06",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA TIROIDEA",
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"Foto": "TDGE127A.jpg#TDGE127B.jpg#",
"Dida_Foto": "Scintigrafia tiroidea.\r\nPrimo esempio. (A) La scintigrafia con tecnezio 99 m, prima dell'alcolizzazione, mostra un nodulo caldo con completa soppressione del tessuto extranodulare; (B) l'area calda non è più visibile, dopo l'alcolizzazione, alla scintigrafia con tecnezio 99 m, mentre è evidente il tessuto extranodulare; (C) l'ecografia mostra la presenza di un nodulo ipoecogeno (2,8 x 1,6 cm) con aree liquide; (D) all'ecografia si evidenzia, dopo l'alcolizzazione, il nodulo ipoecogeno di dimensioni ridotte (1,8 x 1,2 cm). Non è più evidente l'area liquida precedentemente segnalata.\r\nSecondo esempio. (E) La scintigrafia con tecnezio 99 m evidenzia un nodulo caldo, senza tessuto extranodulare; (F) la scintigrafia con tecnezio 99 m, dopo l'alcolizzazione, evidenzia tessuto extranodulare; non è più evidente il nodulo caldo precedentemente descritto; (G) l'ecografia mostra un nodulo ipoecogeno (2,9 cm di diametro); (H) l'ecografia mostra la riduzione del nodulo ipoecogeno precedentemente descritto (1,8 cm di diametro). \r\n#Scintigrafia tiroidea.\r\nScintigrafia di nodulo caldo della tiroide, cioè con maggior concentrazione di radioattività rispetto al parenchima circostante. \r\n#",
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"ID": 177,
"Codice": "TDSE07",
"Titolo": "TAC (TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA) DELLA SELLA TURCICA",
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"ID": 178,
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"Titolo": "SANGUE, MIDOLLO OSSEO, MILZA E ORGANI LINFATICI",
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"ID": 179,
"Codice": "TDSL01",
"Titolo": "ESAMI DEL SANGUE",
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"ID": 180,
"Codice": "TDSL01A",
"Titolo": "EMOCROMO CON FORMULA E PIASTRINE",
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"ID": 181,
"Codice": "TDSL01B",
"Titolo": "TEST DI COOMBS",
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{
"ID": 182,
"Codice": "TDSL01C",
"Titolo": "STUDIO DEL VOLUME SANGUIGNO",
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"Titolo": "ESAMI DELLA COAGULAZIONE",
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"Titolo": "Tempo di emorragia",
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"Titolo": "Tempo di coagulazione",
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"Titolo": "Tempo di protrombina (PT) o tempo di Quick (vINR)",
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"Titolo": "Antitrombina III sierica",
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"Titolo": "Fibrinogenemia",
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"Titolo": "TIPIZZAZIONE LINFOCITARIA",
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"Vedi_Anche": "AIDS 21174#"
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"Titolo": "ELETTROFORESI DELLE PROTEINE PLASMATICHE",
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"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx555\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 BIOPSIA MIDOLLARE, MIELOGRAMMA, PUNTURA STERNALE\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'esame consiste nel prelevare un campione di midollo osseo, ai fini di una successiva analisi al mi\r\ncroscopio, o tramite biopsia midollare (frammento osseo e midollo), oppure tramite mielogramma (studio delle cellule e non del tessuto osseo).\\par\r\nIl mielogramma è la formula che esprime il rapporto percentuale tra i diversi tipi di cellule contenute nel midollo osseo emopoietico. I diversi valori vengono ottenuti mediante lo studio al microscopio di strisci di tessuto midollare, prelevato con la puntura di un osso (di solito lo sterno o la cresta iliaca). \\par\r\nL'esame viene prescritto in caso di sospetta leucemia, di aplasia midollare, di infezioni come la tubercolosi o di metastasi ossee.",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 195,
"Codice": "TDSL04",
"Titolo": "AGO ASPIRATO DEI LINFONODI",
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"Vedi_Anche": "LINFONODI 10254#"
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"ID": 196,
"Codice": "TDSL05",
"Titolo": "LINFOGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "VASI LINFATICI 10109#"
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"ID": 197,
"Codice": "TDSL06",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA MIDOLLARE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 SCINTIGRAFIA MIDOLLARE\\par\r\n\\par\r\nE' una particolare tecnica diagnostica che consente, grazie all'utilizzo di idonee apparecchiature, di registrare gli impulsi che vengono emessi da un organo al quale siano stati fatti pervenire isotopi radioattivi. In questo caso quindi la fonte delle radiazioni non è esterna, come per i raggi X, ma si trova all'interno dell'organo stesso. Le radiazioni emesse sono raggi gamma prodotti principalmente da isotopi dello iodio (I), del tecnezio (Tc), del tallio (Tl) e del gallio (Ga). Somministrando, generalmente per endovena, questi traccianti, è possibile ottenere immagini scintigrafiche che, pur presentando un basso potere di definizione anatomica, offrono importanti dati sulla funzionalità del tessuto in esame a seconda della concentrazione del marcante radioattivo. La scintigrafia , oltre che per gli studi funzionali, è molto importante in campo oncologico per la ricerca di metastasi tumorali.\\par \r\nL'esame è indicatoper studiare i tumori maligni del sangue (leucemie, policitemie) e dell'apparato linfatico (linfomi);le anemie emolitiche o l'esito di terapie soppressive del midollo come la radioterapia e la chemioterapia.\\par",
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"ID": 198,
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"Titolo": "LINFOSCINTIGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "GINOCCHIO (MENISCHI E CAPSULE LIGAMENTOSE) 21128#"
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"ID": 201,
"Codice": "TDAS02",
"Titolo": "ARTROSCOPIA",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 202,
"Codice": "TDAS03",
"Titolo": "DENSITOMETRIA OSSEA",
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"Vedi_Anche": "OSTEOPOROSI 21114#"
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"ID": 203,
"Codice": "TDAS04",
"Titolo": "ESAME RADIOGRAFICO ED ECOGRAFIA ARTICOLARE",
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"Foto": "TDOS142.jpg#",
"Dida_Foto": "Le più importanti tecniche diagnostiche.\r\nRadiografia (1895): i raggi X, dopo aver attraversato la regione in esame vanno ad impressionare una pellicola radiografica. Scintigrafia (1950): i radioisotopi (iniettati in vena) emettono radiazioni che vengono rilevate da una camera a scintillazione. Ultrasuoni (1970): la sonda emette un fascio di ultrasuoni che riflesso dalla struttura in esame viene captato dalla stessa sonda di emissione. Risonanza magnetica (1980): la regione da esaminare è posta all'interno di un campo magnetico (esempio nella foto sopra).\r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 204,
"Codice": "TDAS05",
"Titolo": "ESAMI DEL SANGUE E DELLE URINE",
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"Dida_Foto": "Esame completo delle urine.\r\n#",
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"Titolo": "ALDOLASI",
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"Titolo": "ANCA (ANTICORPI ANTICITOPLASMA DEI LEUCOCITI NEUTROFILI)",
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"Titolo": "ANTICORPI ANTINUCLEARI (ANA)",
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"Titolo": "CALCEMIA",
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"Titolo": "CPK (CREATINFOSFOCHINASI)",
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"Titolo": "CRIOGLOBULINE SIERICHE",
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"Codice": "TDAS05G",
"Titolo": "FATTORI REUMATOIDI",
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"Titolo": "FOSFATEMIA",
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"Titolo": "PCR (PROTEINA C REATTIVA SIERICA)",
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"Titolo": "VES",
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"Codice": "TDAS05N",
"Titolo": "IDROSSIPROLINURIA ",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 IDROSSIPROLINURIA\\par\r\n\\pard\\tx3750\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\nSi tratta di un esame delle urine indicato per studiare il ricambio nelle ossa, mediante la ricerca dell''idrossiprolina, un aminoacido costituente il 14% della struttura del collagene dei vari tessuti ed in maggior misura dell'osso. L'escrezione d'idrossiprolina è un segno del ricambio del collagene. Il tasso può essere aumentato in caso d'osteoporosi, ma anche in alcune malattie come il morbo di Paget, le collagenopatie, l'\\cf17 \\ATXht80000 iperparatiroidismo\\cf16 \\ATXht0 , i tumori delle ossa.\\par",
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"Vedi_Anche": "IPERPARATIROIDISMO 21704#TUMORI DELLO SCHELETRO 21110#"
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"ID": 217,
"Codice": "TDAS05O",
"Titolo": "URICOSURIA",
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"ID": 218,
"Codice": "TDAS06",
"Titolo": "RMN (RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE)",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 (RMN) RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La risonanza magnetica nucleare (RMN) è, tra le più recenti metodiche di diagnostica per immagini, quella \r\nmeno invasiva (esclusi, ovviamente, gli ultrasuoni). Essa si basa sulla capacità di captare i segnali emessi dagli atomi d'idrogeno, in pratica ubiquitari nel corpo umano, quando questi vengono eccitati da un campo magnetico.\\par\r\nTali segnali sono regis\r\ntrati da ricercati trasduttori, che successivamente li inviano ad un computer sotto forma d'impulsi elettrici. Il calcolatore poi trasforma questi impulsi in immagini visive.\\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Un campo magnetico è molto meno rischios\r\no, dal punto di vista biologico, rispetto ai raggi X; inoltre, dato l'enorme potere di discriminazione fornito dalla risonanza, è del tutto inutile l'utilizzo dei mezzi di contrasto, che sono invece indispensabili per le comuni tecniche angiografiche e p\r\ner la TAC. I protoni dei nuclei atomici sono animati da un movimento di rotazione. Il corpo del paziente è sottoposto ad un campo magnetico che orienta i protoni. Sotto un impulso provocato da radiofrequenze specifiche, i protoni adottano una nuova direz\r\nione per un periodo brevissimo. Ritornando al loro posto all'interno del campo magnetico, essi emettono a loro volta un segnale di radiofrequenza. Registrati e poi decodificati da un computer, questi segnali danno un'immagine in sezione della regione stu\r\ndiata.\\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Le immagini che si ottengono con la RMN consentono una risoluzione superiore a quelle della tomografia computerizzata,\r\n con l'eccezione della presenza di sangue, e non risentono degli artefatti dell'osso. Offre delle immagini del corpo per sezioni, unicamente ad informazioni fisiche e chimiche sui differenti tessuti che lo costituiscono.\\par\r\n\\pard\\tx285\\ATXts0\\li0\\ri-15\\fi0\\ATXbrdr0 Viene prescritta per lo studio delle gross\r\ne articolazioni (ginocchio, spalla, polso, gomito, caviglia), per lo studio dei traumi muscolari, delle lesioni tendinee e in caso di sciatiche, patologia neoplastica della colonna vertebrale e del midollo spinale.\\par",
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"ID": 219,
"Codice": "TDAS07",
"Titolo": "SCINTIGRAFIA OSSEA",
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"Foto": "TDOS144.jpg#",
"Dida_Foto": "Scintigrafia ossea.\r\nScintigrafia scheletrica in un paziente con localizzazioni mestastiche multiple da carcinoma mammario operato molti anni prima. Si notano accumuli patologici del radioindicatore (Tc 99 m MDP) a livello di teca cranica, omero destro, numerosi elementi costali, alcune vertebre dorsali, emibacino di sinistra. \r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
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{
"ID": 220,
"Codice": "TDAS08",
"Titolo": "TAC (TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA) OSSEA E ARTICOLARE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 TAC (TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA) OSSEA E ARTICOLARE\\par\r\n\\par\r\nQuesta tecnica si basa sull'utilizzo di un tubo generatore di raggi X che ruota attorno ad un asse longitudinale rappresentato dal lettino su cui giace il paziente. Un rivelatore elettronico (che sostituisce la pellicola fotografica degli apparecchi per la radiografia) trasforma i raggi X in un segnale elettrico. Le radiazioni non colpiscono direttamente una lastra fotografica, come avviene nella radiografia tradizionale, ma vengono captate da particolari sensori che sono collegati ad un computer. Analizzando i dati provenienti dai sensori, il calcolatore ricostruisce le immagini, che hanno il classico aspetto di sezioni, o fette trasversali, del corpo umano. Il rivelatore elettronico traduce istantaneamente in cifre, con una precisione estrema, l'assorbimento dei raggi X effettuato dai tessuti. Alla fine di una rotazione, tut\r\nte le cifre registrate sono immagazzinate in una memoria. Da questi dati, un computer ricostruisce l'immagine, precisando la densità d'ogni tessuto, e quest'immagine appare su di uno schermo.\\par\r\nL'esame viene prescitto dopo uno studio radiologico standard per evidenziare dei particolari anatomici sfuggiti al rx tradizionale, oppure per scopri\r\nre la presenza di un'ernia del disco od un tumore. Nella patologia traumatica articolare può individuare la lesione d'alcuni legamenti o dei menischi.",
"Foto": "TDOS145.jpg#",
"Dida_Foto": "Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) ossea ed articolare.\r\nNella TAC il tubo radiogeno emette un fascio di raggi X con movimento circolare attorno al corpo del paziente. I raggi emergenti vengono raccolti da un sistema di detettori elettronici. L'organo da esaminare viene idealmente suddiviso in strati di diverso spessore.\r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\f1 \\cf16 ENDOSCOPIA FARINGOLARINGEA\\par\r\n\\par\r\nL'esame consiste nell'esplorazione delle vie aeree mediante uno strumento a fibre ottiche, l'endoscopio, che permette la visione attraverso la proiezione delle immagini su uno schermo. L'esame consente anche l'esecuzione di prelievi bioptici.\r\nQuando si utilizza un endoscopio rigido a fibre ottiche (di von Stuckrad), questo viene introdotto attraverso la bocca dietro il palato molle. L'ottica con angolazione di 90┬░ consente la visione\r\ndella rinofaringe, se orientata verso l'alto e della laringe se orientata verso il basso.",
"Foto": "TDOR146.jpg#",
"Dida_Foto": "Endoscopia faringolaringea.\r\nL'endoscopio rigido a fibre ottiche di Von Stuckrad è introdotto attraverso la bocca dietro il palato molle. L'ottica con angolazione di 90° consente la visione della rinofaringe (A) se orientata verso l'alt e della laringe (B) se orientata verso il basso. \r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "@"
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{
"ID": 223,
"Codice": "TDOR02",
"Titolo": "ESAME DELL'UDITO",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 ESAME DELL'UDITO\\par\r\n\\par\r\nL'uomo può perdere, parzialmente o totalmente, l'udito in seguito a svariate cause, fra le quali le più frequenti sono: malattie locali (otiti, catarro tubarico,\r\n ecc.); malattie generali (scarlattina, influenza ecc.); parto; malattie ereditarie; traumi; senilità; altre cause non identificate. Il disturbo della perdita dell'udito viene generalmente indicato con il nome di sordità o meglio d'ipoacusia, il termine \r\ndi sordità venendo riservato alle perdite uditive più gravi.\\par\r\nLa sordità presenta caratteristiche diverse in base alle quali il medico dovrà stabilire i possibili rimedi. I diversi tipi di sordità dipendono anzitutto dalla sede della lesione (orecchi\r\no esterno, orecchio medio, orecchio interno, nervo acustico, vie acustiche del sistema nervoso centrale); vi sono sordità che possono essere curate e quindi migliorabili, mentre ve ne sono altre incurabili.\\par\r\nPer questo è utile, nel caso di un pazient\r\ne sordo, compiere un esame dell'udito quanto più preciso ed esatto: tale esame è possibile oggigiorno grazie a particolari strumenti chiamati audiometri, per mezzo dei quali si può indagare in maniera completa la funzione uditiva.\\par\r\nAttraverso l'esame\r\n dell'udito ci si deve proporre di determinare quantitativamente l'entità del danno e qualitativamente il tipo dell'ipoacusia. Inoltre bisogna stabilire se si tratta di una forma stabile o reversibile, o anche progressivamente aggravantesi, e quali potre\r\nbbero essere le cure migliori (mediche fisiche, chirurgiche o di protesi).\\par\r\nPer ottenere ciò, si deve cercare di determinare la composizione dello spettro uditivo del paziente, in altre parole scoprire quali sono le frequenze che vengono udite meno, \r\no addirittura che non vengono più udite. Si tratterà, secondo i casi, delle frequenze basse, delle medie o delle alte (il malato sa tante volte indirizzare il medico riferendo di suoni che può udire e di altri che gli sfuggono). Per ogni frequenza si tra\r\ntta poi di fissare l'entità della perdita uditiva, determinando quella che dai fisiologi viene chiamata soglia uditiva, vale a dire la minor intensità sonora capace di stimolare l'organo dell'udito.\\par",
"Foto": "TDOR147A.jpg#TDOR147B.jpg#",
"Dida_Foto": "Esame acustico.\r\nL'esame acustico permette di accertare l'entità e il tipo di una diminuzione dell'udito e spesso di stabilire la sede e la natura della lesione che l'ha provocata. L'organo fondamentale dell'udito, e perciò frequentemente implicato in caso di sordità percettiva è la coclea. Rappresentando schematicamente una coclea per mezzo di una spirale e indicando su di essa i punti eccitati da suoni di diversa frequenza, notiamo che i suoni a bassa frequenza stimolano le parti più interne o apicali, quelli a frequenza più elevate le parti più esterne o basali.\r\n#Diagnostica della sordità.\r\nIn alto a sinistra, schema di un impedenzometro. Una sonda (S), è inserita a perfetta tenuta nel condotto uditivo esterno, attraversata da tre tubicini, collegati rispettivamente con un generatore di suoni (O, oscillatore, A, amplificatore, R, ricevitore), con un misuratore dell'energia sonora riflessa (Mi, microfono, V, voltometro) e con una pompa (P, pompa, Ma, manometro) per variare la pressione all'interno del condotto. In alto a destra, sistema di classificazione del timpanogramma. A= normale; AS= rigidità del sistema timpano-ossicurale; AD= perdita dei rapporti articolari tra gli ossicini dell'orecchio medio (martello-incudine o incudine-staffa); B= essudato, timpanosclerosi o cerume; C= pressione negativa nell'orecchio medio per disfunzione della tromba di Eustachio. In basso, potenziali evocati uditivi del tronco encefalico (BSER) di un soggetto normale in risposta ad un breve stimolo sonoro (click) di forte intensità (90 db SPL). Le onde (I-VII) corrispondono all'attività elettrica della chiocciola e dei diversi nuclei delle vie acustiche. \r\n#",
"Movie": "@",
"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "ORECCHIO 10393#SORDITA' 21348#"
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{
"ID": 224,
"Codice": "TDOR02A",
"Titolo": "AUDIOGRAMMA TONALE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 AUDIOGRAMMA TONALE\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Nel corso di un esame dell'udito compiut\r\no con gli audiometri (esame audiometrico) si determina in primo luogo la soglia uditiva per le singole frequenze. I singoli valori raccolti, per le due orecchie, vengono indicati su un grafico (audiogramma), e le curve che si ottengono collegando i singo\r\nli punti permettono una diagnosi molto precisa sul tipo e sulla gravità della sordità. L'operazione viene ripetuta anche per via ossea, utilizzando uno speciale vibratore, anch'esso abbinato all'audiometro, che si fa aderire per mezzo di un archetto fles\r\nsibile contro la mastoide del paziente: in questo caso i suoni raggiungono direttamente le cellule sensoriali dell'orecchio interno senza essere mediati attraverso l'apparato di trasmissione (membrana del timpano e catena degli ossicini) dell'orecchio me\r\ndio.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Con questo semplice esame è possibile al medico, giudicando le caratteristiche della curva audiometrica, dividere le sor\r\ndità in due grandi gruppi: le sordità di trasmissione e le sordità di percezione o sordità neurosensoriali. Le prime sono quelle dovute ad una lesione di quelle formazioni che nell'organo dell'udito sono destinate alla trasmissione dei suoni dall'esterno\r\n all'interno, dove è racchiuso il vero e proprio organo capace di trasformare l'onda acustica (energia meccanica) in impulso nervoso (energia bioelettrica). Le sordità di trasmissione più tipiche sono quelle che compaiono nelle otiti medie, dove la prese\r\nnza di catarro o altro essudato nella \\cf17 \\ATXht80000 cassa del timpano\\cf16 \\ATXht0 causa un impedimento ai movimenti degli ossicini e della membrana timpanica.\\par\r\nLe sordità di trasmissione, che vengono anche chiamate sordità dell'orecchio medio, \r\nsono in generale caratterizzate da una diminuzione della capacità uditiva per le frequenze basse e da un buon mantenimento per le frequenze alte.\\par\r\nLe sordità di percezione sono dovute ad una lesione (infiammatoria, degenerativa, traumatica) delle for\r\nmazioni nervose dell'orecchio interno, e in particolare delle cellule sensoriali cigliate dell'\\cf17 \\ATXht91235 organo del Corti\\cf16 \\ATXht0 , del \\cf17 \\ATXht966 nervo acustico\\cf16 \\ATXht0 e delle vie acustiche, cioè le vie nervose che collegano l'o\r\nrecchio con i centri più elevati del cervello, e permettono, di conseguenza, non solo la percezione ma anche il riconoscimento cosciente dei suoni.\\par\r\nNel caso delle sordità di percezione non è sufficiente determinare \r\nsolo la soglia uditiva minima (esame audiometrico tonale liminare) ma è anche necessario compiere altri test che permettono di localizzare la sede esatta del disturbo, analizzando le distorsioni che avvengono nella percezione del tono, quando questo veng\r\na inviato all'orecchio ad un'intensità superiore a quella di soglia (esame audiometrico tonale sopraliminare). In particolare questi test permettono di distinguere le ipoacusie percettive dovute ad una lesione dell'orecchio interno da quelle dovute ad un\r\na lesione del nervo acustico o delle vie e dei centri uditivi.\\par\r\nL'esame va compiuto in un ambiente silenzioso, affinché altri rumori non influenzino la determinazione della soglia uditiva; il paziente i\r\nn esame viene introdotto in una cabina isolata acusticamente (simile a una cabina telefonica), entro la quale si trova la cuffia collegata con l'audiometro posto all'esterno della cabina. Attraverso questa cuffia vengono inviati al paziente, prima in un \r\norecchio poi nell'altro dei toni puri a frequenza determinata, iniziando dai più bassi (125 c.p.s., cieli per secondo) fino ai più alti (12.000 c.p.s.). Per ogni tono esaminato, manovrando un apposito pulsante dell'audiometro, detto attenuatore, si aumen\r\nta gradualmente l'intensità del suono emesso, misurata in decibel (dB); il paziente deve, per ogni tono, indicare (schiacciando un pulsante o alzando una mano) il livello in cui inizia la percezione: tale livello costituisce la soglia uditiva del pazient\r\ne per quel determinato tono\\par",
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"Dida_Foto": "@",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "SORDITA' DI TRASMISSIONE 21349#SORDITA' DI PERCEZIONE 21350#"
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{
"ID": 225,
"Codice": "TDOR02B",
"Titolo": "AUDIOGRAMMA VOCALE",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 AUDIOGRAMMA VOCALE\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx180\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Si deve tener presente che normalmente il processo d'audizione è molto più complesso perché non si percepiscono toni puri, ma rumori (unione disarmonica di toni), suoni (unione armonica di toni) e soprattutto parole di un linguaggio. Per questa ragione, un esame della funzionalità uditiva non deve indagare la semplice funzione dell'orecchio, ma deve analizzare a diversi livelli i vari centri integratori, che per esempio permettono la comprensione di una frase: conoscenza della lingua, memoria, immaginazione, interesse all'argomento, ecc.\\par\r\nQuesti esami si praticano sempre per mezzo degli audiometri, inviando però all'or\r\necchio del paziente, invece di toni puri, la voce umana registrata, sotto forma di parole bisillabiche o frasi.\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'esame permette di individuare un abbassamento \r\ndella capacità uditiva. Il risultato è espresso in percentuale delle parole capite ad un livello sonoro dato.\\par",
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"Titolo": "ESAME VESTIBOLARE",
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"Titolo": "IMPEDENZOMETRIA",
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"Vedi_Anche": "OTOSCLEROSI 21366#"
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"Codice": "TDOR02E",
"Titolo": "POTENZIALI EVOCATI UDITIVI",
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"Vedi_Anche": "@"
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"ID": 229,
"Codice": "TDOR03",
"Titolo": "LARINGOSCOPIA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 LARINGOSCOPIA\\par\r\n\\par\r\n\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'esame della laringe è una manovra abbastanza complessa, in genere affidata all'otorinolaringoiatra; per poterlo effettuare è necessario un piccolo specchio, prezioso e indispensabile mezzo d'osservazione per lo specialista.\\par\r\n\\pard\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 Il medico che pratica l'esame interno della laringe o laringoscopia invita il paziente a sporge\r\nre la lingua il più possibile, poi, afferrandola con una garza, la tiene ferma con una mano mentre introduce con l'altra un piccolo specchio tondo nella bocca; inclinato opportunamente e illuminato da un fascio di luce, lo specchio raccoglierà capovolta \r\nl'immagine delle parti visibili della laringe. In alcuni casi, per la mancanza di collaborazione del paziente (bambini, psicopatici) o per particolari condizioni anatomiche, non è possibile eseguire la laringoscopia indiretta; sarà allora necessario rico\r\nrrere alla laringoscopia diretta in anestesia generale sollevando la base della lingua con apposito laringoscopio a forma di L, finché non appare il lume della laringe; in questo caso il paziente è supino con la testa rovesciata all'indietro (iperestesa). Attualmente la laringoscopia diretta può essere completata dall'osservazione della laringe attraverso un microscopio binoculare, che consente la visione ingrandita dell'organo (microlaringoscopia secondo Kleinsasser).\\par\r\n\\pard\\tx180\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 La laringoscopia indiretta è oggi spesso vantaggiosamente sostituita dall'endoscopia della laringe con strumentario a fibre ottiche, come per esempio l'endoscopio rigido di von Stuckrad, utilizzabile anche per l'esplorazione del rinofaringe, o gli end\r\noscopi flessibili, utilizzabili per l'esplorazione di tutte le vie aeree superiori.\\par\r\nLa laringoscopia diretta permette di osservare se vi sono alterazioni nella mucosa che riveste le pareti dell'organo, se le corde vocali si spostano e vibrano regolarmente quando si respira o quando si emettono suoni, e permette infine di rilevare l'eventuale presenza di corpi o so\r\nstanze estranee (catarro, pus ecc.). Quest'esame viene praticato in anestesia generale e la ven\r\ntilazione del paziente è controllata tramite il tubo tracheale, visibile fra le due corde vocali, al di sopra è posta in evidenza l'epiglottide, che verrà successivamente sollevata verso l'alto per evidenziare l'adito laringeo e le corde vocali. Questa t\r\necnica permette anche interventi chirurgici sulle formazioni che costituiscono la struttura dell'organo.\\par\r\nLa laringoscopia indiretta, con lo specchio, fa parte dell'esplorazione otorinolaringoiatrica di base. Il medico chiede al paziente di mostrare la lingua, poi la tiene in posizione mediante una compressa; eventualmente pratica un'anestesia locale. Con l'aiuto di uno specchio circolare di piccole dimensioni, il medico esamina la cavità retrofaringea, che illumina con una lampada fissata al capo. Indolore, quest'esame provoca talvolta dei riflessi di nausea, sgradevoli, ma passeggeri.\r\nNel caso della videolaringoscopia a fibre ottiche, lo strumento flessibile viene fatto procedere lungo le fosse nasali e la faringe (in pratica viene introdotto per il naso). In questa maniera non viene evocato il riflesso del vomito.\r\nQuest'esame non richiede alcuna preparazione né tanto meno l'anestesia. Per cui, oltre alla possibilità di fare delle biopsie (prelievi di tessuto, come delle piccole polipectomie), permette al paziente di respirare deglutire e parlare durante l'esame. Con questo strumento il medico è in grado di valutare \"in vivo\" i movimenti dei vari gruppi muscolari che permettono alle corde vocali di vibrare.",
"Foto": "TDOR148.jpg#",
"Dida_Foto": "Laringoscopia diretta.\r\nInsieme di strumenti, utilizzati nella laringoscopia diretta e modalità d'esecuzione dell'esame. In alto, visione laringoscopica diretta dell'adito laringeo. Questo esame viene praticato in anestesia generale e la ventilazione del paziente è controllata tramite il tubo tracheale, visibile fra le due corde vocali (in basso nella fotografia); al di sopra è posta in evidenza l'epiglottide, che verrà successivamente sollevata verso l'alto per evidenziare l'adito laringeo e le corde vocali. Questa tecnica permette anche interventi chirurgici sulle formazioni che costituiscono la struttura dell'organo. \r\n#",
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"Dida_Movie": "@",
"Vedi_Anche": "LARINGE 10145#MALATTIE DELLA LARINGE 21391#"
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{
"ID": 230,
"Codice": "TDOR04",
"Titolo": "RINOSCOPIA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 RINOSCOPIA\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx420\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 E' un metodo di esplorazione delle fosse nasali.\r\nLa rinoscopia anteriore o diretta si effettua introducendo nella narice uno speculo nasale, formato da due valve che vengono poi divaricate in modo da consentire la visione della parte anteriore delle fosse nasali.\r\n\\par La rinoscopia posteriore o indiretta consente di ottenere un'immagine speculare della rinofaringe e della parte posteriore delle fosse nasali per mezzo di uno specchietto introdotto nell'orofaringe, illuminato e orientato, dopo aver depresso la base della lingua con un abbassalingua.\r\nL'esame consente di valutare lo stato della mucosa nasale, di effettuare biopsie o veri e propri interventi (polipectomie).",
"Foto": "TDOR149.jpg#",
"Dida_Foto": "Rinoscopia posteriore.\r\nIl disegno illustra la modalità d'esecuzione di una rinoscopia posteriore, esame con il quale possono essere esplorati i turbinati. \r\n#",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 ECOGRAFIA\\par\r\n\\par\r\n\\pard\\tx180\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 L'ecografia sfrutta la riflessione di ultrasuoni prodotti da una particolare sonda in grado anche di ricevere il segnale di ritorno. La riflessione è diversa in rapporto alla densità molecolare delle strutture attraversate e l'ecografo è in grado di amplificare ed elaborare gli echi riflessi fornendo immagini.\\par Esistono due modalità ecografiche d'uso clinico: A-scan\\par\r\ne B-scan. Nell'ecografia A-scan si ottiene una rappresentazione unidimensionale sotto forma di picchi \r\nd'ampiezza proporzionale agli echi riflessi. Nell'ecografia B-scan, d'utilizzo più comune e interpretazione più semplice, la scansione interessa non una linea (vettore) ma tutti i vettori di un piano, perciò si ottiene un'immagine bidimensionale del piano di scansione.\\par\r\nL'ecografia è utile per valutare l'interno dell'occhio quando i mezzi diottrici sono opachi (per esempio, per controllare se dietro ad una \\cf17 \\ATXht80000 cataratta\\cf16 \\ATXht0 coesiste un \r\n\\par\r\ndistacco di \\cf17 \\ATXht80000 retina\\cf16 \\ATXht0 ) oppure nello studio clinico del \\par\r\ndistacco di retina.\\par\r\nUna derivazione dell'ecografia A-scan è la biometria oculare, nella quale, applicando apposite formule matematiche, gli apparecchi fornis\r\ncono il valore della refrazione totale dell'occhio, da cui viene calcolato il potere del \\cf17 \\ATXht80000 cristallino\\cf16 \\ATXht0 artificiale da impiantare durante gli interventi di cataratta.\\par",
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"ID": 233,
"Codice": "TDOC02",
"Titolo": "ELETTRORETINOGRAFIA",
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"ID": 234,
"Codice": "TDOC03",
"Titolo": "FLUORANGIOGRAFIA",
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"Vedi_Anche": "Retinopatia diabetica 21290#"
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{
"ID": 235,
"Codice": "TDOC04",
"Titolo": "POTENZIALI EVOCATI VISIVI",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 POTENZIALI EVOCATI VISIVI\\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx270\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 I potenziali evocati visivi esplorano i nervi ottici, il chiasma ed i tratti otti\r\nci, in altre parole, le vie nervose che, attraverso il cervello, collegano la corteccia cerebrale agli occhi. Il paziente riceve una stimolazione visiva, mentre un elettroencefalogramma registra la trasmissione di quest'attività ai centri della vista nel cervello.\\par\r\nL'esame permette di scoprire i disturbi delle vie nervose ottiche, perché le anomalie compaiono prima delle loro manifestazioni cliniche. Quest'esame è positivo nel 60% dei casi di sclerosi a placche. Vengono fissati degli elettrodi sul cranio del paziente, per registrare l'attività elettrica del cervello al momento della stimolazione visiva: la luce viva di un flash o l'apparizione di una scacchiera, poi la sua inversione, su di uno schermo televisivo.",
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"ID": 236,
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"Titolo": "STUDIO DEL CAMPO VISIVO",
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"ID": 237,
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"Titolo": "TEST DI SCHIRMER",
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"Vedi_Anche": "APPARATO LACRIMALE 10384#"
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"ID": 238,
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"Titolo": "VISITA OCULISTICA",
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"ID": 239,
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"Titolo": "ACUTEZZA VISIVA E REFRAZIONE",
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Questa misura, in realtà molto complessa nelle sue sfumature, può essere semplificata considerandola come una valutazione del potere separatore del sistema visivo ovvero della minima distanza alla quale due punti vengono visti distinti.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ATXbrdr0 L'acutezza visiva viene determinata mediante particolari tavole dette ottotipi, costituiti da lettere o segni di varia grandezza. Le lettere a caratteri più piccoli sono in\r\nscritte in un quadrato di 7,3 millimetri di lato. Alla distanza di 5 metri il lato del quadrato è visto sotto un angolo visivo di 5 minuti primi (un minuto primo è uguale a 1/60 di grado), poiché lo spessore delle barre che costituiscono la lettera è la \r\nquinta parte del quadrato, essa sarà vista sotto un angolo visivo di un minuto primo. Per distinguere una E da una F dell'ultima riga, l'angolo visivo dell'occhio in esame deve essere di un minuto primo, perché deve poter avvertire la presenza o la manca\r\nnza del trattino orizzontale che distingue la E dalla F. Quindi il soggetto che riesce a leggere a 5 metri di distanza i caratteri piccoli ha un angolo visivo di 1 minuto primo, che per convenzione equivale al massimo della capacità visiva (10/10).\\par\r\n\\pard\\tx180\\ATXts0\\ATXbrdr0 Il visus è espresso con una frazione decimale: tanto maggiori sono le dimensioni del più piccolo carattere percepito quanto minore è l'acutezza visiva. Al di sotto di 1/10 il visus viene espresso in cinquantesimi: ad es. il visu\r\ns di 2/50 corrisponde alla lettura a 2 m di distanza dei caratteri più grandi di un ottotipo da 5 m. Anche il visus di 1/50 è espressione di una residua funzionalità maculare. Visus più bassi sono convenzionalmente definiti con la percezione del moviment\r\no della mano (motu manu) o della semplice percezione luminosa.\\par\r\nEsistono ottotipi per bambini o analfabeti che sono costituiti da simboli o disegni delle stesse dimensioni angolari delle lettere presenti nei tabelloni in precedenza descritti.\\par\r\nSt\r\nabilita l'acuità visiva senza correzione, la visita prosegue con l'esame della refrazione, che permette di stabilire se un occhio per vedere nitidamente necessita di lenti o meno (cioè se è emmetrope o ametrope). Generalmente viene effettuato valutando d\r\nue parametri: il potere della cornea e la lunghezza anteroposteriore del bulbo. Il potere della cornea viene valutato per mezzo dell'oftalmometria, con la quale si misura la curvatura della superficie anteriore della cornea. In alcuni casi la cornea non \r\nsi presenta come un segmento di sfera, ma ha raggi di curvatura diversi su due meridiani perpendicolari; quest'alterazione determina un vizio di refrazione detto astigmatismo. La misura della curvatura della superficie anteriore della cornea, e di conseg\r\nuenza delle sue alterazioni, viene attuata per mezzo degli oftalmometri. Questi apparecchi valutano la curvatura corneale tenendo conto della distanza cui devono trovarsi due mire luminose poste su un supporto semicircolare, perché la loro immagine rifle\r\nssa sulla cornea si possa vedere a contatto.\\par\r\nLa lunghezza anteroposteriore del bulbo viene generalmente valutata con una metodica detta schiascopia (vocabolo di derivazione greca che significa \"esame dell'ombra\"). Per attuare quest'esame, viene usat\r\no uno specchietto piano con un foro al centro, una lampadina posta a lato del paziente, o più recentemente uno strumento detto schiascopio, e una stecca di lenti. Se si esamina attraverso lo schiascopio la pupilla del paziente, questa appare uniformement\r\ne illuminata; se però si ruota lo strumento con un movimento orizzontale di va e vieni, la pupilla è invasa da un'ombra che inizia da un lato, la occupa progressivamente ed esce dall'altro. Se lo spostamento dell'ombra segue il movimento dello strumento,\r\n l'occhio esaminato è emmetrope o ipermetrope, se segue un movimento inverso l'occhio è miope.\\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ATXbrdr0 Per determinare la refrazione, è sufficiente porre davanti all'occhio lenti progressivamente più potenti (positive se l'ombra \r\nsegue il movimento, negative se va in senso opposto) fino a che l'ombra inverte il cammino. La refrazione esatta è determinata dal numero di diottrie della lente che fa invertire l'ombra nel caso della miopia, dallo stesso numero meno uno nel caso dell'i\r\npermetropia.\\par\r\nLa misura della refrazione può anche essere eseguita automaticamente con apparecchi computerizzati, che acquisiscono attraverso una telecamera delle immagini dell'occhio. Questi apparecchi, detti autorefrattometri, non migliorano l'accu\r\nratezza dell'esame della refrazione, ma semplicemente lo velocizzano, i loro dati devono comunque essere valutati dall'oculista e non trasposti direttamente in una prescrizione di lenti correttive.\\par",
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"Vedi_Anche": "DIFETTI DI REFRAZIONE 21206#"
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"ID": 240,
"Codice": "TDOC07B",
"Titolo": "ISPEZIONE DEL SEGMENTO OCULARE ANTERIORE",
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"ID": 241,
"Codice": "TDOC07C",
"Titolo": "ISPEZIONE DEL SEGMENTO OCULARE POSTERIORE",
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"ID": 242,
"Codice": "TDOC07D",
"Titolo": "TONOMETRIA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri45 \\f1 \\cf1 TONOMETRIA\\par\r\n\\pard\\tx1605\\ATXts0\\ri45\\ATXbrdr0 \\par\r\n\\pard\\tx195\\ATXts0\\ri45\\ATXbrdr0 La misurazione strumentale del tono oculare costituisce l'ultimo t\r\nempo di una visita oculistica ambulatoriale.\\par\r\nLo strumento più tradizionale è il tonometro per indentazione di Schiötz, che a paziente supino deve essere appoggiato sulla cornea e misura la forza necessaria ad infossarla da parte di un piccolo piston\r\ncino mobile che scorre nel piede dello strumento.\\par\r\nPiù delicato è il tonometro ad applanazione, che può essere applicato come accessorio alla lampada a fessura: il paziente viene esaminato seduto e il tono è desunto dalla forza necessaria ad appiatti\r\nrne una piccola superficie corneale.\\par\r\nLa tonometria deve essere eseguita periodicamente dopo i 40-45 anni d'età, proprio come viene mis\\cf1 urata la pressione arteriosa.\\par",
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"ID": 243,
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"Titolo": "INFEZIONI VIRALI BATTERICHE E PARASSITARIE",
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"Vedi_Anche": "TOSSINFEZIONI DA SALMONELLE E ARIZONA 30215#"
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"Titolo": "EMOCOLTURA",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\pard\\tx1590\\ATXts0\\ri-15\\ATXbrdr0 \\f1 \\cf16 EMOCOLTURA\\par\r\n\\par\r\nE' la coltura batterica derivata da un campione di sangue di soggetto sospetto di malattia infettiva con diffusione del germe nel sangue stesso. I batteri eventualmente presenti si sviluppano nella coltura e quindi permettono la diagnosi. Le malattie infettive causate da batteri che danno batteriemia non sono molte: fra queste \\'e8 importante il tifo, che d\\'e0 un'emocoltura positiva per la Salmonella typhi durante la prima settimana di malattia, quando ancora il germe non si trova nelle feci e nelle urine e gli anticorpi non sono ancora dimostrabili.",
"Foto": "TDIN158.jpg#",
"Dida_Foto": "Emocoltura.\r\nSpesso nell'endocardite acuta è possibile isolare nel sangue i batteri responsabili dell'infezione. Mediante un'emocoltura, che si effettua con la semina di gocce di sangue su particolari terreni nutritivi, questi batteri vengono fatti crescere e poi vengono testati con diversi antibiotici (antibiogramma). L'antibiotico che inibisce la crescita della colonia batterica verrà poi utilizzato per la cura del paziente. \r\n#",
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"Codice": "TDIV03",
"Titolo": "ESAME DELLE URINE",
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"ID": 247,
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"Titolo": "ESAME PARASSITOLOGICO DELLE FECI",
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"Titolo": "GOCCIA SPESSA",
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"ID": 249,
"Codice": "TDIV06",
"Titolo": "SIERODIAGNOSI",
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"ID": 250,
"Codice": "TDIV06A",
"Titolo": "MALATTIE VIRALI",
"Corpo": "{\\fonttbl\r\n{\\f0\\fswiss\\fcharset0 SYSTEM;}\r\n{\\f1\\fswiss\\fcharset0 VERDANA;}\r\n}\r\n\r\n{\\colortbl\r\n\\red0\\green0\\blue0;\\red1\\green1\\blue1;\\red0\\green128\\blue0;\\red0\\green128\\blue128;\r\n\\red128\\green0\\blue0;\\red128\\green0\\blue128;\\red128\\green128\\blue0;\\red192\\green192\\blue192;\r\n\\red128\\green128\\blue128;\\red0\\green0\\blue255;\\red0\\green255\\blue0;\\red0\\green255\\blue255;\r\n\\red255\\green0\\blue0;\\red255\\green0\\blue255;\\red255\\green255\\blue0;\\red255\\green255\\blue255;\r\n\\red1\\green1\\blue1;\r\n\\red170\\green0\\blue0;\r\n\r\n}\r\n\\paperw9045 \\margr0\\margl0\\ATXph0 \\plain \\fs20 \\ri-15 \\f1 \\cf16 MALATTIE VIRALI\\par\r\n\\par\r\nLe sierodiagnosi delle malattie virali più utilizzate riguardano l'indagine del virus della rosolia, dei microrganismi patogeni responsabili delle rickettsiosi, trasmessi all'uomo attraverso le feci di pidocchi, pulci, zecche acari, e del virus dell'AIDS.\r\nLa positività della sierodiagnosi non significa che il paziente ha L'AIDS ma che è portatore del virus HIV (od HTLV III). ma non che ha l'AIDS. Le prove specifiche di sieropositività sono basate sulla reazione tra gli antigeni proteici del virus e i rispettivi, specifici anticorpi, presenti nel siero di chi è stato infettato. Tecnica ELISA (Enzime Linked Immuno Sorbent Assay): mette a contrasto virus e siero del soggetto in esame; serve ad evidenziare la presenza del complesso dei vari antigeni del HIV1; la prova è significativa nel 97% dei casi e se positiva va contyrollata un'altra volta. \\par Tecnica WB (Western Blot): si separano, con elettroforesi, i diversi antigeni virali e con essi va poi messo a contatto il siero del soggetto in esame; serve a dimostrare la presenza di specifici antigeni virali; è usata come controllo della positività di ELISA. \\par Tecnica PCR (Polymerase Chain Reactive): serve ad \"amplificare\", con la tecnica di ingegneria genetica, l'acido nucleico virale inseritosi nel genoma del soggetto infetto. \\par Tecnica p24: identifica uno speciale antigene del nucleo virale, antigene che è la proteina denominata p24 e che aumenta di quantità quando il virus si moltiplica; l'indagine è utilizzata anche per controllare l'effetto delle terapie: se queste hanno azione positiva, la p24 diminuisce e la reazione appare meno evidente. \\par Tecnica di immunofluorescenza: mette a contatto cellule infettate dal virus con immunoglobuline IgG rese visibili coniugandole con una sostanza fluorescente. \\par Vi sono anche altre prove aspecifiche: ricerca nel siero del soggetto di un aumento delle immunoglobuline IgA e IgG; ricerca nel siero del soggetto della timosina alfa1; riscontro, nel sangue del soggetto infetto, di una netta diminuzione dei linfociti OKT4 (meno di 400 mmc); ridotta positività di alcuni test di sensibilità ritardata (per es. a tricofito, candida, parotite ecc.).",
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"Codice": "TDIV06C",
"Titolo": "MALATTIE PARASSITARIE",
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"ID": 253,
"Codice": "TDIV07",
"Titolo": "TAMPONE FARINGEO",
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"ID": 254,
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"Titolo": "TAMPONE URETRALE",
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"Titolo": "TAMPONE VAGINALE",
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"Titolo": "MONO TEST",
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"Titolo": "MARKERS VIRUS EPATITE",
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"Vedi_Anche": "EPATITI VIRALI 21821#"
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"Titolo": "TEST CUTANEI TUBERCOLINA",
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"Titolo": "SCOTCH-TEST ANALE",
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"Titolo": "MAGNESEMIA",
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"Titolo": "ALFA-FETOPROTEINA",
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"ID": 268,
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"Titolo": "ESAMI PER LE SINDROMI ALLERGICHE",
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"Titolo": "TEST DEL SUDORE",
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"Titolo": "CAPILLAROSCOPIA",
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"Titolo": "BIOPSIA CUTANEA",
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"Titolo": "BIOPSIA DELL'ARTERIA TEMPORALE",
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"Codice": "TDES011",
"Titolo": "RICERCA GRUPPI TISSUTALI HLA",
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"Vedi_Anche": "MORBO DI HODGKIN O LINFOGRANULOMA MALIGNO 21189#PSORIASI 2145#MIASTENIA 21153#ARTRITE REUMATOIDE 2187#DIABETE MELLITO 21706#Tiroidite cronica di Hashimoto 21691#DERMATITE ERPETIFORME 2144#"